Le banche continuano a chiudere: il trend del primo semestre non registra alcuna inversione di tendenza. Come evidenzia l’aggiornamento al 30 giugno 2024 dell’Osservatorio sulla desertificazione bancaria di First Cisl, le chiusure registrate sono 62, ma il dato è alterato dalle 101 aperture di strutture ricavate all’interno di filiali già esistenti del Gruppo Bper e che sono dedicate al private banking.
Il nuovo dato non è sfuggito alla stampa nazionale che ha dato ampia copertura al report cislino. “First Cisl, continua calo filiali, bene solo il private banking” è il titolo del lancio Ansa ripreso dalle versioni online de il Quotidiano Nazionale, Il Resto del Carlino, La Nazione, Brescia Oggi, la Gazzetta di Mantova, La Sicilia, Il Giornale di Vicenza, L’Arena, Tiscali News, Informazione.it, Benzinga.com. Non diverso l’approccio di Citywire che così titola “In Italia chiuse nella prima metà del 2024 altre 163 filiali: si rafforza solo il private banking”. Anche Wall Street Italia si sofferma su quanto è emerso dalla ricerca di First Cisl, titolando “Banche: continua emorragia filiali, si salva solo il private banking”. Altre testate come Il diario del lavoro e SimplyBiz inseriscono nei loro servizi il pesante elemento della desertificazione bancaria che comporta enormi disagi per gli utenti che si vedono privati dei servizi finanziari: “Per quasi 4 milioni e mezzo di italiani – scrivono – la filiale rappresenta un miraggio”. Per il Giornale di Sicilia “Oltre 4 milioni di italiani privi di sportelli”.
Di generalizzate chiusure si occupano anche Financialounge.com e Investing.com che titolano: “Meno filiali (-163) ma più private banking: ecco il trend delle banche nel primo semestre 2024”. Sulla scorta del report First Cisl Qui Finanza certifica la scomparsa degli sportelli bancomat nei comuni italiani fornendo “i numeri e le cause”. “Sono sempre di meno gli sportelli in Italia – si legge sul sito – nel 2024 hanno chiuso finora 163 punti Atm, per una media di 600 l’anno e un totale di 3.296 comuni ad oggi senza filiali”. Blitz Quotidiano sintetizza così l’offerta bancaria disponibile “Chiusi 4mila sportelli bancomat negli ultimi dieci anni, non ci sono in un quarto del territorio nazionale”.
Agi scrive “Banche: First Cisl, chiusi altri 163 sportelli in primi 6 mesi”. Stessa impostazione per AdnKronos e Askanews e Conquiste del lavoro che riportano il nuovo dato relativo alla dismissione di altre filiali. Il Corriere della Sera, nella sua sezione economica, evidenzia come stiano continuamente a scomparire filiali e sportelli bancomat: “Le ulteriori 163 chiusure primo semestre 2024 elevano a 4mila in dieci anni”, chiedendosi il perché. Riflette la stessa impostazione Benessere Economico. La Gazzetta del Sud rimarca nel suo titolo che sono “Oltre 4 milioni di italiani in comuni senza banche”. Anche Italia Informa da spazio ai dati dell’Osservatorio sulla desertificazione bancaria First Cisl evidenziando che sono “163 gli sportelli chiusi nei primi sei mesi nel 2024”. Metropolis web unisce al tema della desertificazione bancaria quello del digitale con questo titolo: “Le banche cancellano altri 163 sportelli, è l’effetto dell’era digital”.
Delle ricadute che le riorganizzazioni commerciali degli istituti di credito hanno sul territorio si occupano Corriere di Ancona, Corriere di Palermo, Cronache della Calabria, Cronache del Mezzogiorno, Investimenti News, Notizie Dì, Radio Napoli Centro, Radio Studio 90 Italia, Venezia 24, Campania Press; questo il loro titolo: “Banche, First Cisl: chiudono 163 sportelli, più colpito il Molise”. Il Nuovo Molise registra la fuga delle banche dalla regione.
La Discussione, Qui News, Toscana Media News, Qui News Firenze, Qui News Grosseto, Qui News Lucca, Qui News Massa Carrara, Qui News Pistoia, Qui News Arezzo, Qui News Mugello, Qui News Amiata, Qui News Chianti, Qui News Garfagnana, Qui News Valbisenzio, Qui News Valdarno, Qui News Valdinievole, Qui News Valtiberina, Qui News Versilia, Qui News Valdelsa, Qui News Maremma scrivono “Addio banche, 46mila toscani senza sportelli”. Umbria On accende i fari sulla regione titolando così il suo servizio “In Umbria un comune su tre è senza banca. I numeri sulla desertificazione, coinvolti 45mila cittadini e 2.900 imprese”. Nuove Cronache inserisce nella titolazione del suo articolo il tema della riorganizzazione commerciale: “Ristrutturazione bancaria: tra declino degli sportelli e ascesa del private banking”. L’Eco di Bergamo, La Provincia di Sondrio e La Provincia di Lecco sottolineano come ci siano “Sempre meno filiali nei Comuni italiani. 3.200 senza sportelli”. Senza tanti giri di parole La Provincia scrive “Banche. La morte delle filiali”.
Anche il Tg1 riprende l’aggiornamento dell’Osservatorio e le dichiarazioni del segretario generale Riccardo Colombani.
I vari organi d’informazione riportano ampi stralci dell’analisi curata dalla Fondazione Fiba di First Cisl che ha elaborato i dati, al 30 giugno scorso, Banca d’Italia e Istat.
“Confrontando i numeri con quelli dell’ultimo trimestre del 2023 si delinea un andamento non omogeneo tra le diverse aree del Paese. Le regioni più colpite sono Molise (-1,3%), Veneto (-1,2%), Friuli Venezia Giulia e Lazio (-1%), Campania e Toscana (-0,8%). Per comprendere la reale portata del fenomeno i dati vanno letti in parallelo a quelli sulla diffusione dell’internet banking, ancora modesta: in Italia lo utilizza solo il 51,5% degli utenti contro una media Ue del 63,9%. Da ciò si evince che la desertificazione bancaria rappresenta un acceleratore dell’esclusione sociale, soprattutto per le fasce anziane della popolazione, penalizzate dal minor livello di competenze digitali (tra i 65 e i 74 anni solo il 29,2% utilizza l’internet banking)”.
“Nei primi sei mesi dell’anno altri 14 comuni sono rimasti privi di filiali sul loro territorio. Si vanno ad aggiungere ai 3.282 abbandonati negli scorsi anni, pari al 41,5% del totale, con una forte accelerazione a partire dal 2015. Un quarto del territorio nazionale, con una superficie complessiva pari a quella di Lombardia, Veneto e Piemonte, è rimasto privo di sportelli. Aumenta anche il numero delle persone che ha perso o rischia di perdere l’accesso ai servizi bancari: sono circa 10 milioni e 500mila. Di questi, oltre 4 milioni (4 milioni e 403mila, + 0,7% rispetto alla fine del 2023) vivono in comuni totalmente “desertificati”; più di 6 milioni (6 milioni e 73mila, + 0,7%) risiedono in comuni in via di desertificazione, quelli con un solo sportello”.
La stampa riporta come “Nell’arco di un anno, da giugno 2023, l’aumento è di circa 204mila persone. Risulta in crescita, inoltre, il numero delle imprese che hanno la propria sede in comuni desertificati: sono 1.960 in più rispetto a dicembre (da 264.512 a 266.472)”. L’indice Ipd (Indicatore di desertificazione provinciale) certifica che, alla fine del primo semestre ’24, tra le province meno desertificate risultano quelle di Barletta-Andria-Trani, Brindisi, Grosseto, Ragusa, Ravenna, Reggio Emilia e Pisa. Le grandi città si collocano in posizioni più arretrate: Milano è 24ª, Roma 41ª, Napoli 50ª. Agli ultimi posti della classifica troviamo Vibo Valentia e Isernia”.
Qui il pdf con la tabella esplicativa
Qui i dati e i grafici descrittivi della desertificazione bancaria in Italia, a cura di Fondazione Fiba