I primi contorni del progetto di integrazione

La prosecuzione del confronto sull’integrazione di Creval in CAI, ha visto illustrare alle OO.SS. ulteriori dettagli sul progetto complessivo che porterà alla creazione del nuovo Gruppo.

RETE FILIALI: Resta confermato il piano di ottimizzazione delle filiali presentato a fine 2021, con interventi su 122 unità organizzative (alle 121 già previste si aggiunge la trasformazione di Firenze 5 che diventerà recapito di Firenze 15 a luglio), che si basa sulla necessità di integrare le reti di Creval e CAI e, contemporaneamente, di razionalizzare le sovrapposizioni geografiche che ne derivano.

Il progetto si svilupperà in tre fasi, con 87 interventi ad aprile, 17 a luglio e 18 a novembre, tutelando le zone di Creval come la provincia di Sondrio, dove la situazione rimarrà pressochè invariata, e la Sicilia. Il progetto di Gruppo nel suo complesso comporterà 109 chiusure di filiali e 13 trasformazioni in recapiti.

La razionalizzazione della rete determinerà fino a 340 risorse da reimpiegare, gran parte delle quali verranno ricollocate a seguito dell’applicazione del modello organizzativo di C.A.I. nelle filiali ex Creval, e dal nuovo dimensionamento nei canali Affari, Imprese, private, Back Office, Special Network del Gruppo.

Una prima analisi aziendale stima ricadute attenuate in termini di mobilità territoriale, con il 70% dei colleghi coinvolti che resteranno a lavorare sulla stessa piazza o saranno avvicinati a casa, il 25% in mobilità inferiore ai 15 km e una minima quota in mobilità oltre i 30 km.

Gli orari saranno adeguati al modello CAI, fatte salve alcune specificità territoriali da valutare. Verrà quindi adottato anche nelle strutture ex Creval l’orario di lavoro 8.20-13.30 e 14.30-16.50 (con pausa pranzo flessibile 12.30-14.30 nelle Direzioni Centrali) e l’orario di apertura dello sportello 8.25-13.25 14.35-16 con cassa aperta al pomeriggio, oppure 8.25-12.45 con cassa chiusa al pomeriggio e filiale aperta solo per consulenza. L’elenco delle filiali con il rispettivo orario sarà definito a breve.

DIREZIONI REGIONALI: Da fine aprile saranno ridisegnate anche le Direzioni Regionali per riequilibrare il numero di filiali e di masse che le compongono, con questa distribuzione una volta a regime:

  • nuova DR Lombardia Nord con sede a Sondrio: 94 filiali ubicate nelle province di Sondrio, Como, Lecco, Bergamo e Brescia;
  • nuova DR Sicilia con sede ad Acireale: 90 filiali in regione;
  • DR Milano/Lombardia Ovest: 100 filiali tra Milano, Varese e Monza;
  • DR Piacenza/Lombardia Sud: 95 filiali tra Piacenza, Cremona, Mantova, Lodi e 4 agenzie della provincia di Pavia (Broni, Stradella, Pieve Porto Morone e S.Maria della Versa);
  • DR Parma/Emilia Est: 111 filiali tra Parma, Reggio Emilia, Modena, Bologna e Ferrara;
  • DR Romagna Marche: 111 filiali tra Forlì, Cesena, Rimini, Ravenna, Ancona, Fermo, Macerata e Pesaro;
  • DR Veneto: 93 filiali in regione e nelle province di Trento e Bolzano;
  • DR Friuli Venezia Giulia: 77 filiali;
  • DR Piemonte: 80 filiali in regione compresa la Valle d’Aosta e 24 agenzie della provincia di Pavia;
  • DR Liguria: 72 filiali in regione e nella provincia di Massa;
  • DR Toscana Umbria: 94 filiali nelle due regioni;
  • DR Centro Sud: 102 filiali tra Lazio e Campania.

Secondo l’azienda, le ricadute derivanti dalla revisione delle attuali DR CAI e delle DT Creval saranno molto contenute grazie agli interventi previsti, che comporteranno la creazione di nuove strutture ed il rafforzamento di quelle già esistenti.

DIREZIONI CENTRALI: Nel rinviare al prossimo incontro un maggior dettaglio sul tema, l’azienda ha confermato l’intenzione di riportare all’interno del Gruppo alcune attività informatiche al momento appaltate a fornitori, anche per reimpiegare le professionalità IT presenti in Creval. Dalle prime stime aziendali, la mobilità dovrebbe riguardare tra i 150 e i 200 lavoratori.

SUPPORTO PERIODO DI MIGRAZIONE: La Delegazione Datoriale ha anche fornito maggiori specifiche sul funzionamento delle iniziative a supporto della migrazione, che vedrà coinvolte complessivamente circa 500 risorse provenienti da CAI e da CA FriulAdria che saranno distribuite nelle filiali Creval tra il 24 aprile e il 13 maggio. A queste saranno affiancate una struttura di coordinamento, il potenziamento dell’Help Desk e del Servizio Clienti, appositi interventi formativi, il mantenimento della chat “Alfredo” in Creval e l’assunzione di circa 40 lavoratori con contratto di somministrazione.

Nel complesso, la seconda giornata di trattativa ha visto iniziare a delinearsi i primi contorni del progetto di integrazione aziendale e le prime indicazioni circa la gestione delle ricadute sul personale.

Naturalmente, restano ancora moltissimi aspetti da approfondire in dettaglio, per i quali le OO.SS. hanno richiesto chiarimenti necessari ad analizzare un quadro nitido che permetta di affrontare un negoziato normativo adeguato, oltre alla gestione organizzativa della migrazione.

Sicuramente, in prima battuta, sembrano troppo ridotti i periodi di affiancamento sul campo, anche rispetto alle esperienze del passato, nelle quali operazioni massive, come ad esempio la sostituzione delle carte bancomat, hanno comportato carichi di lavoro notevoli per le filiali e lunghi tempi di smaltimento. Anche il piano formativo, pure in presenza di limiti oggettivi dovuti alla pandemia, risulta eccessivamente sbilanciato su una fruizione online rispetto alle quale il tavolo sindacale ha richiesto correttivi metodologici, oltre alla creazione di condizioni ambientali che permettano ai colleghi di seguire i corsi con la dovuta concentrazione ed in un ambiente adeguatamente “protetto”. Desta preoccupazione anche l’impiego a supporto della migrazione di 500 risorse della rete CAI, storicamente tutt’altro che abbondante sotto il profilo degli organici, la quale sarà sottoposta ad un ulteriore sforzo con aggravio dei carichi di lavoro. Sotto questo aspetto le Organizzazioni Sindacali ritengono che l’assunzione di personale vada potenziata.

Le scriventi ritengono anche che l’anticipazione, avvenuta durante l’incontro, da parte dell’azienda di richiedere ai colleghi una limitazione della collocazione delle ferie nel periodo di migrazione debba essere in primis valutata, e successivamente inquadrata nell’ottica di uno sforzo necessariamente comune, comprendendo quindi anche la modulazione degli obiettivi commerciali che dovranno tener conto del periodo, affinché venga prevenuto il ricorso a pressioni commerciali che sarebbero a maggior ragione deprecabili.

Il comunicato sindacale