Sulla stampa i temi del convegno First Cisl, favorire la parità di genere incrementando la cultura finanziaria

“Puntare sull’educazione finanziaria per combattere la disuguaglianza di genere”. Lo si legge sull’Ansa che ha rilanciato i temi del convegno First Cisl dal titolo “Educazione finanziaria, cambiare la cultura per favorire la parità di genere”, svoltosi il 20 ottobre a Roma. Dell’appuntamento, che rientrava nelle iniziative del Mese dell’Educazione finanziaria, si sono occupate anche le altre agenzie nazionali di stampa.

AdnKronos ha titolato “Finanza: Colombani (First Cisl), da educazione finanziaria contributo fondamentale a ridurre il gap genere”. Sulla stessa linea l’Agenzia Dire e Il Sole 24 Ore Radiocor Plus che scrive “Educazione finanziaria: First Cisl, indispensabile contro il gender gap”. Accomunati sostanzialmente nel titolo Il Tempo, Borsa Italiana, TgCom24  Advfn che scrivono “Educazione finanziaria: First Cisl, fondamentale per ridurre gap di genere”. Economy Magazine, infine, inserisce nella sua titolazione alcuni qualificanti temi dell’appuntamento romano di First Cisl: “Occupazione, carriera, pensioni: donne italiane ultime in Europa”. Il sito d’informazione politica ed economica “tra le cause di esclusione sociale” individua “il basso livello delle competenze finanziarie”.

Un’azione efficace che punti ad educare finanziariamente i cittadini è ritenuta fondamentale perché, come emerso nel convegno – si legge sull’Ansa – “secondo l’Ocse l’Italia è al 25esimo posto su 26 paesi esaminati”. “L’indagine sull’alfabetizzazione finanziaria degli italiani condotta da Bankitalia nel 2020 – scrive AdnKronos – certifica che il livello di competenze delle donne resta più basso di quelle degli uomini. Il divario è più forte al Sud e in relazione al titolo di studio. Per questo First Cisl ha proposto di costruire una rete di sportelli tematici dedicati alle donne”.

Come riporta ancora l’Ansa “dai dati del Gender equality index, elaborati dall’Istituto europeo per l’uguaglianza di genere, emerge che il tasso di occupazione delle donne italiane è di 19 punti percentuali più basso rispetto a quello degli uomini. Il divario è del 6% in Francia e del 7% in Germania. Anche le prospettive di carriera divergono sensibilmente: lo scarto tra uomini e donne, misurato dal Career prospects index, è di 4 punti in Italia, solo di uno tra i Ventisette” .

Per First Cisl, evidenzia Adnkronos, “la disuguaglianza si riflette anche sul terreno previdenziale. Una pensionata su quattro (24,7%) rientra nella fascia con pensioni di importo più basso e solo il 13,2% si colloca in quella di importo più elevato: per gli uomini, invece, tali quote si attestano rispettivamente al 15,3% e al 27,4%. Per quanto riguarda la previdenza complementare, emerge che tra le donne la percentuale di adesione è di 18 punti inferiore a quella degli uomini, un dato che rischia di influire negativamente sui trattamenti pensionistici futuri”.

«La mancanza di competenze finanziarie – ha sottolineato all’Ansa il segretario generale di First Cisl Riccardo Colombani – è una minaccia per tutti i soggetti a rischio di esclusione sociale. Per questo First Cisl ha deciso di impegnarsi concretamente al loro fianco». «Il progetto – ha proseguito Colombani su Il Sole 24 Ore Radiocor Plus – è dotare tutte le donne delle competenze di base necessarie a proteggere i propri risparmi e a progettare il proprio futuro».

«Ciò che conta davvero – ha spiegato su AdnKronos il leader dei bancari della Cisl – è la consapevolezza dei rischi legati all’andamento dei marcati, spesso imprevedibile. Nell’arco di un anno il rendimento del Btp decennale è aumentato di 4 punti percentuali, un rialzo che nessuno aveva previsto. Come nessuno aveva previsto la crisi dei mutui subprime, nemmeno dall’allora presidente della Fed Ben Bernanke, che pochi giorni fa ha ricevuto un meritato Nobel per l’economia. Per arrivare ad un’autentica consapevolezza dei rischi serve la mappatura delle reali competenze delle persone. A questo fine va introdotto un questionario unico di profilatura, una vera e propria carta d’identità dei risparmiatori. Le banche e gli altri intermediari devono fare la loro parte, operando nel migliore interesse dei clienti e mettendo l’educazione finanziaria al centro della responsabilità sociale d’impresa. In questo modo – ha concluso Colombani – la tutela del risparmio diventa veramente un bene comune».

Come riporta l’agenzia nazionale di stampa Dire, al convegno di First Cisl hanno partecipato Edoardo Lozza, professore ordinario di Psicologia economica dell’Università Cattolica Sacro Cuore, Paola Soccorso, consigliere Ufficio studi economici della Consob e Paolo Grignaschi, responsabile della Divisione economico-sociale del Comitato scientifico della Fondazione Fiba.

Il video integrale del convegno:

 

L’opuscolo con i dati illustrati al convegno