L’Eco di Bergamo, banche chiudono, abbandonare i territori è scelta incoerente

Lo studio First Cisl sulla presenza degli sportelli bancari in Italia e gli effetti che determinano sulle realtà locali. A dare questo taglio è “L’Eco di Bergamo” che titola così il suo articolo: “Troppe filiali di banche chiuse in Lombardia”.

“In Lombardia – scrive il quotidiano bergamasco -, nel periodo 2016-2017, sono stati chiusi ben 374 sportelli (scesi da 5.805 a 5.431), che diventano -1180 dal 2010 (-17,8%): sono fonti di una ricerca dell’Ufficio Studi First Cisl”.
“L’Eco di Bergamo” chiede di commentare i dati al segretario generale First Cisl Lombardia Andrea Battistini: “Le banche, anche quelle nazionali, continuano a dichiarare la territorialità un elemento determinante nella loro azione – dice Battistini -. I fatti però inducono a credere che si tratti solo di uno slogan, poiché i processi decisionali sono stati tutti fortemente accentrati, indebolendo il ruolo di chi il territorio lo conosce davvero, perché ci è cresciuto, ci vive e ci lavora. Caratteristiche che portano il lavoratore a credere in un progetto aziendale sulla base di evidenze non solamente algebriche, a riporre fiducia nell’imprenditore e nella sua idea”.

“In Lombardia – rimarca il quotidiano orobico – esiste oggi una copertura parziale del territorio regionale (1.159 comuni lombardi sono serviti da uno sportello bancario, su 1.516 totali)”. “Né i mutati comportamenti della clientela, né la digitalizzazione – prosegue Andrea Battistini giustificano l’incoerenza di questa scelta continua Battistini il vero obiettivo è il contenimento dei costi, in particolare quelli del personale, attraverso pesanti tagli che interessano il settore da diversi anni, con conseguente perdita di professionalità, diminuzione dell’efficienza nei servizi, indebolimento del legame proprio con quel territorio che le banche, a parole, dichiarano di voler valorizzare. Non può essere questa conclude il segretario generale lombardo First la strada da seguire”.