Mobilità e piano di riduzione filiali: un accordo sempre più necessario

Si è conclusa senza il raggiungimento di un accordo la procedura di confronto avviata a metà febbraio sul piano di ottimizzazione territoriale previsto nel Gruppo per il 2023. La protratta ed articolata discussione tra le parti ha comunque consentito di smorzare alcuni impatti organizzativi e gestionali, portando l’Azienda a rinviare o rivedere alcune chiusure di sportelli inizialmente preventivate e riducendo in parte le ricadute sul Personale con un potenziamento del numero di coloro che resteranno nelle filiali in accorpamento, e una riduzione dei trasferimenti verso altre strutture.

Anche sul fronte della mobilità si sono registrati passi avanti con una riduzione del fenomeno inizialmente previsto, riducendo a 17 i trasferimenti ad oltre 30 km dalla residenza (circa la metà di quelli previsti inizialmente), e aumentando a 95 gli avvicinamenti alla residenza (quasi il doppio rispetto ai 50 annunciati a inizio procedura). 

Rimangono invece confermate scelte che le OO.SS. non hanno condiviso sin dall’inizio, come l’abbandono completo di alcuni comuni, decisione che in parte porterà anche ad incrementare il fenomeno della desertificazione bancaria e a disperdere ulteriormente quel patrimonio sociale che la gestione del credito e del risparmio hanno rappresentato nei piccoli e medi centri abitati sul territorioA questo si aggiungerà probabilmente un fisiologico aumento del rischio di abbandono da parte della clientela, nonostante le iniziative commerciali che saranno messe in campo, a causa delle distanze geografiche tra filiale in chiusura/trasformazione e filiale accorpante, che in alcuni casi risultano importanti, e della tipologia di clientela interessata. Nel confermare quanto complessivamente sostenuto a suo tempo in occasione della presentazione dei razionali del progetto, permane inoltre da parte delle OO.SS. un giudizio negativo sulla scelta di ridurre la presenza in un territorio vasto, caratterizzato da difficili collegamenti e difficoltà tecnologiche, come la Sicilia, particolarmente colpita dalle chiusure, e il ridimensionamento in zone di eccellenza Agri Agro ed economiche come il Trentino, dove il Gruppo ha preferito concentrarsi nei capoluoghi, anziché provare ad ampliare la propria presenza.

Non da ultimo, resta aperta la questione della mobilità all’interno del Gruppo, in riferimento alla quale sia l’ottimizzazione in atto che le manovre gestionali ordinarie, necessitano di nuove misure normative che ne possano gestire gli impatti e che vadano a disciplinare in maniera organica l’istituto contrattuale in questione. Su questi aspetti le OO.SS. hanno già presentato all’Azienda i propri orientamenti, e restano in attesa di proseguire il confronto sul tavolo di Gruppo all’interno del calendario negoziale di riferimento.

Il comunicato sindacale