Un incentivante da sistemare

Lo scorso 22 marzo ci è stato presentato il sistema incentivante 2023, che è sembrato da subito somigliare a complicato dedalo regolato da meccanismi ricchi di sovra strutturazioni, che hanno generato un impianto carico di aspetti tecnico-commerciali, di elementi e diramazioni, di calcoli e misure la cui adeguata comprensione risulta ormai di pertinenza quasi esclusiva degli specialisti della materia.

Cancelletti principali e secondari, valutazioni di risultato e di rischio che propongono una misurabilità improba, ulteriori intrecci e doppie tabelle che rendono molto difficile capire tanto l’obiettivo finale, quanto la sua raggiungibilità, anche perché nel caso di alcuni basilari target di riferimento non è presente una identificazione iniziale.

Un impianto che conferma criticità di vario tipo e le cui logiche risultano talvolta distoniche (si pensi, ad esempio, come in presenza di una crescita del risultato d’esercizio del Gruppo, i premi, applicando in toto i princìpi dell’impianto, resterebbero invariati, o addirittura potrebbero diminuire per il possibile riparto del montepremi prestabilito).

Di fronte a questo scenario, abbiamo aperto la procedura di confronto sul tema prevista dal CCNL, presentando le nostre considerazioni per proporre una revisione del sistema, che riportiamo in sintesi:

  • decurtazione o esclusione del premio in presenza di comportamenti distonici rispetto accordi sulle politiche commerciali;
  • eliminazione dei monitoraggi dei singoli portafogli;
  • definizione puntuale di premi per la Direzione Centrale/CAGS ed eliminazione della discrezionalità di assegnazione in queste strutture;
  • dare maggior risalto ad elementi qualitativi di sostanza premiando i comportamenti virtuosi;
  • attribuire segnali premianti alle strutture che completano i processi formativi sfruttando appieno l’easy learning;
  • eliminare le penalizzazioni sulla fruizione delle ferie e delle festività soppresse;
  • introdurre pesi qualitativi dando valore al contenimento della mobilità territoriale e alla salvaguardia dell’ambiente;
  • attribuire pesi relativi al miglioramento dell’organizzazione del lavoro (uscita tempestiva delle circolari ad esempio);
  • promozione di meccanismi che vadano a premiare il bilanciamento vita-lavoro (concessioni dei part-time, ecc.)
  • ridurre le pesature eccessive conferite ad elementi non misurabili direttamente dai colleghi e dalle Strutture, come l’IRC e il cancello KYC; 

Pur essendo consapevoli che le distanze di partenza sul tema sono e restano ampie, soprattutto sul piano tecnico-commerciale e partendo dall’assegnazione di obiettivi eccessivamente “sfidanti”, si tratta di un complesso di proposte formulate per riequilibrare certi aspetti di un “incentivante da sistemare” cercando anche di far risaltare aspetti qualitativi che reputiamo meritevoli sotto il profilo valoriale, sociale e di miglioramento del clima interno.

L’Azienda ha ascoltato con attenzione la nostra posizione, prendendo atto delle critiche e registrando diversi spunti per maggiori riflessioni future, argomentando a sua volta le proprie impostazioni, che pur permanendo prevalentemente non condivisibili, hanno dettagliato con maggior profondità la logica di determinate scelte.

Abbiamo quindi raccolto la disponibilità aziendale al confronto, nell’ottica dell’avvio di un percorso di miglioramento sostanziale dell’impianto che auspichiamo potrà proseguire nel tempo e divenire un’importante opportunità per l’azienda per raccogliere il contributo delle OO.SS. rispetto ad un impianto che, anche per l’anno in corso, sarà definito unilateralmente dall’azienda, visto che il giudizio espresso dal tavolo sindacale resta fortemente critico.

Tutti i dettagli nel comunicato sindacale