Controllo Green Pass: serve più chiarezza

Le disposizioni emanate venerdì scorso dall’azienda, riguardanti il controllo del green pass alla clientela che entrerà in vigore dal primo febbraio, ci hanno portato a raccogliere diversi dubbi e perplessità tra i colleghi, sia per il contenuto molto stringato del messaggio che per le conseguenti zone d’ombra che la comunicazione non ha adeguatamente trattato e chiarito.

Com’è noto, l’azienda ha disposto che il controllo della certificazione verde vada effettuato sulla totalità della clientela che fruirà dei servizi bancari (con esclusione di quelli relativi alle aree self esterne), e che l’incarico sia eseguito da tutti i lavoratori tramite la app Verifica C19.

Tuttavia, le istruzioni lasciano in sospeso diversi aspetti che, sintetizzando, sono riconducibili primariamente a due temi, e cioè strumenti da utilizzare per il controllo e la responsabilità dello stesso.

Sappiamo, infatti, che solo una parte dei colleghi operanti in Rete è dotato di un dispositivo aziendale, e questa condizione crea una situazione di partenza disomogenea, considerando i lavoratori che non usufruiscono di questo tipo di dotazione, nei confronti dei quali le disposizioni di venerdì scorso assumono sostanzialmente, come confermato anche nella recente riunione tra SPP e RLS, più i connotati di un invito alla “buona volontà personale” che quelli di un precetto stringente. Non esiste infatti alcun obbligo di mettere a disposizione il proprio smartphone per scopi aziendali. 

Alla luce di questa situazione diventa ancora più necessario un chiarimento rispetto a zone d’ombra interpretative che derivano dalle istruzioni aziendali.

Ad esempio, non risultano chiari i comportamenti pratici da adottare nei confronti dei clienti che accedono alle aree self all’interno delle filiali, e più in generale, serve un quadro normativo ed organizzativo che risulti il più oggettivo possibile, che contribuisca a fornire coordinate precise e trasparenti confronti dei lavoratori, che già da tempo sono alle prese con i molteplici effetti  della quarta ondata, anche allo scopo di prevenire potenziali situazioni di tensione con la clientela. 

Crediamo che il ricorso alla tecnologia sia la strada principale da percorrere in tal senso, sia tramite l’impiego di apparecchiature certificatrici da collocare all’esterno dei locali di Rete, con una verifica del green pass che quindi avrebbe luogo prima dell’ingresso del cliente, che attraverso un processo di fornitura di smartphone “di unità organizzativa”, e cioè a disposizione dei colleghi del singolo punto vendita, allo scopo di risolvere la disomogeneità sopra descritta.

A completamento, soprattutto nei confronti delle strutture di maggiori dimensioni, sarebbe opportuno ricorrere al servizio di assistenza offerto da società esterne, da svolgere all’esterno dei locali. 

Questi interventi, già utilizzati da altre aziende all’interno ed all’esterno del settore, consentirebbero di evitare un surplus di carichi di lavoro, garantirebbero maggior chiarezza nei confronti dei clienti e soprattutto eviterebbero un aggravio di rischi e responsabilità in caso di episodi di mancata verifica riconducibili alla carenza di strumenti o ad istruzioni operative incomplete.

Confidiamo nel fatto che le proposte sopra riportate trovino riscontro positivo nell’incontro di tavolo che avrà luogo a breve, richiesto a suo tempo dalle OO.SS. per discutere della gestione dell’emergenza sanitaria e che, ovviamente, verterà in maniera importante anche sulla questione del controllo del green pass.

Riteniamo che le proposte illustrate, unitamente a quelle che andremo a presentare su altre criticità organizzative che necessitano di correttivi, possano costituire un percorso all’insegna del buon senso e del pragmatismo, lontano dalla demagogia e dalla logica della visibilità fine a se stessa, sul quale auspichiamo di riscontrare la volontà di convergere anche da parte dell’azienda.

Il comunicato sindacale