Smart Working in rete: attenzione a istruzioni e…pressioni

L’introduzione unilaterale dello smart working di Rete da parte dell’azienda prevede modalità di vendita a distanza estremamente differenti da quelle effettuate fino ad oggi alla presenza del cliente.

La regolamentazione del lavoro da remoto è stata predisposta con specifichi dettagli operativi contenuti in un manuale certamente complesso, ma che racchiude precise “istruzioni per l’uso” per ciascuna casistica di vendita.

È assolutamente fondamentale prendere coscienza che quanto contenuto nel manuale operativo rappresenta le regole d’ingaggio alle quali attenersi senza eccezioni nella relazione di contatto e vendita a distanza con i clienti durante il periodo emergenziale.

Il manuale consente di distinguere chiaramente una serie di operazioni consentite da quelle non consentite, oltre che i prodotti collocabili rispetto a quelli che non è possibile vendere a distanza.

Riprendendo testualmente i concetti espressi nelle istruzioni operative, “bisogna porre chiaramente l’attenzione al fatto che la digitalizzazione degli strumenti e il lavoro a distanza portano da un lato ad una relazione più semplice e immediata, ma dall’altro sono caratterizzati da una maggior complessità e quindi necessitano di un attento rispetto di regole comportamentali. Il rispetto delle modalità operative è quindi importante perché rappresenta una tutela per tutti i colleghi e per i clienti”

È opportuno quindi che ciascun collega di Rete chiamato a lavorare in smart working, diventi pienamente consapevole di cosa può fare e come può farlo, anche se in molti casi il raggiungimento di questa consapevolezza richiede tempi congrui di assimilazione dei nuovi processi, che si contrappongono alle frettolose e ripetute sollecitazioni alla “presa visione” che abbiamo stigmatizzato nei giorni scorsi, e porta ad una complessità operativa maggiore.

Questo per agire correttamente, evitare di incorrere in rischi operativi, ridurre al minimo il rischio di frodi e lavorare nella massima sicurezza.

Non possiamo non notare che l’introduzione dello smart working in Rete, da noi caldeggiato a lungo per consentire a più colleghi di ridurre spostamenti e contatti ai fini del contenimento dei rischi sanitari, abbia coinciso con una forte ripresa delle pressioni commerciali. Servono atteggiamenti moderati e rispettosi della situazione difficilissima in cui verte il Paese, senza dimenticare che colleghi e clienti sono gli stessi cittadini che spesso stanno vivendo situazioni personali e familiari drammatiche. Comportamenti ed iniziative completamente fuori luogo e fuori contesto che ci sono state riportate risultano ancor più inaccettabili e intollerabili in questo momento.

Abbiamo quindi richiesto con forza che l’azienda si adoperi per far rientrare prontamente queste derive, e ribadiamo a tutti i colleghi l’importanza di attenersi strettamente alle nuove modalità di vendita, respingendo qualunque eventuale tentativo di imboccare scorciatoie che dovesse arrivare in nome di un prodotto da collocare, a tutela propria, della banca e dei clienti, segnalandoci opportunamente ogni tentativo di violazione.

In questa situazione, dobbiamo immediatamente stigmatizzare anche il fatto che, in meno di 24 ore, un “sondaggio esplorativo” effettuato per mappare eventuali strumenti informatici personali utilizzabili per lo smart working si sia trasformato in un censimento mascherato, generando una inconsapevole autocandidatura da parte dei colleghi che hanno risposto positivamente.

I dettagli nel comunicato sindacale