SUL TEMA “MERITOCRAZIA” ECCO ALTRI DUE CONTRIBUTI

SISTEMA PREMIANTE…SIAMO SICURI ???

Una riflessione e’ stata fatta forse da molti colleghi in questi giorni di kpi e premi performance che contrastano di fatto con i proclamati intenti di agire fattivamente sulla base dei vari sondaggi di clima aziendale su meritocrazia ecc…

Ma siamo sicuri che abbiamo davvero a che fare con un sistema premiante ?

O forse e’ un sistema che crea divario e discriminazioni piu’ di sempre tra lavoratori della stessa azienda che hanno in teoria lo stesso orario di lavoro, gli stessi obiettivi e lo stesso gioco di squadra ?

Che le figure commerciali siano sempre state tenute maggiormente in considerazione in questa Azienda e’ un dato di fatto, che cassieri e vari altri ruoli operativi centrali e di rete fossero meno importanti secondo certe logiche da venditori ne e’ una conseguenza diretta.

Ma non facciamo parte tutti di una squadra con passione e responsabilita’ ? Quando mai una qualunque squadra di qualunque tipologia ‘considera’ da meno un suo componente ? Se cosi’ fosse, prima o poi gli equilibri verrebbero meno e questo per chi ambisce a costruire valore nel tempo non e’ un atteggiamento sano.

Inutile affermare che le persone sono in primo piano se poi non si applicano fattivamente ed equamente i parametri di valutazione, instillando nella mentalita’ di ognuno la percezione di appartenere ai figli o ai figliastri, a seconda se sei un commerciale o un operativo.

Tutto questo vanifica qualunque analisi critica di sondaggio e sicuramente non giova alle motivazioni personali che ogni lavoratore deve trovare nello svolgimento della propria mansione.

E poi quanti ruoli di staff portano via risorse alla rete e creano ulteriore stress in chi e’ impegnato ogni giorno a soddisfare il cliente, a relazionarsi con i vari uffici interni spesso ben oltre l’orario di lavoro a costo zero ? Inutile parlare di benessere sul luogo di lavoro, di welfare aziendale se poi mini l’autostima delle persone premiando il proprio lavoro magari 10 volte meno di quello del proprio vicino di scrivania o del collaboratore di staff che ti chiama piu’ volte al giorno anche fuori orario di lavoro per sapere quanti prodotti hai venduto.. Altro che progetto benessere psicologico…

Qualunque sondaggio e qualunque autocritica sono tempo ed energie sprecati se non si mettono davvero le persone al centro, ognuno con le proprie attitudini ma tutti con pari dignita’ di lavoratori.

La specie dominante in Credem: l’efficace strategia di chiederlo retoricamente ai diretti interessati…

Credem è una gerarchia esasperata e fatta di egoisti, questo è quanto emerge dal sondaggio sulla meritocrazia che ha profondamente sorpreso e turbato solo i Top Manager.
Per onestà intellettuale non è emerso solo questo dal sondaggio, ma la parte conturbante del risultato ha creato non poco imbarazzo e spinto il vertice aziendale a fare qualche riflessione in merito durante la convention “surf”:
“l’onda perfetta” da cavalcare trattandosi di uno spogliatoio manageriale in cui porre strategicamente la domanda retorica “chi di voi è diventato capo, non per merito ma perché è amico di qualcuno?”.

Nessuna mano ha sfidato la legge di gravità e questo era scontato ma le risatine erano forse meno attese. Invitiamo però a riflettere su quale sarebbe stata la reazione se la domanda fosse stata “ pensate che esistano yes shark in Credem?”, non dimentichiamo che anche i colleghi in platea hanno risposto al sondaggio…