Desertificazione bancaria, dati First Cisl sulla stampa. Colombani: chiusura sportelli genera allarme sociale

Il 2023 registra un’ulteriore diminuzione degli sportelli bancari. Nell’anno decorso altre 826 filiali non hanno resistito alle chiusure. È questo il dato più evidente dell’elaborazione dell’Osservatorio sulla desertificazione bancaria curata dalla Fondazione Fiba di First Cisl. Sono 4milioni e 373mila gli utenti privi di servizi bancari con una crescita di 362mila cittadini rispetto al 2022.

Il tema è di stretta attualità e non passa inosservato alla grande stampa. Ansa titola: “First Cisl, salgono a 3.300 i comuni senza filiale bancaria. Nel 2023 sono stati chiusi 826 sportelli in Italia”. Per Agi “Banche: First Cisl, 3.300 comuni rimasti senza filiali”. Secca la titolazione di Askanews: “First Cisl: il 41,5% dei comuni non ha più sportelli”. Stessa impostazione per AdnKronos: “Banche: First Cisl, desertificazione avanza in 2023, 41,5% comuni italiani non ha filiali”. “Banche, nel 2023 chiuse 823 filiali: più di 3.300 comuni rimasti senza” è il titolo dell’articolo della giornalista Cristina Casadei pubblicato nel servizio di apertura dell’edizione on-line de Il Sole 24 Ore. Anche per Sky tg24 “3.300 comuni sono rimasti senza filiali: nel 2023 chiusi oltre 800 sportelli”.

Il dettaglio, la continuità e la regolarità nel tempo dell’analisi cislina hanno viaggiato nell’etere sulle onde di radio e televisione. Qui è possibile rivedere il servizio dedicatogli dal Tg1 a firma Barbara Capponi. Rai Radio 1 – a Oggi economia, a cura di Americo Mancini e condotto da Giuseppe Di Marco – ha intervistato il segretario generale First Cisl Riccardo Colombani sulla riduzione degli sportelli bancari in Italia (qui l’audio), così come ha fatto Radio 24 con Focus economia di Sebastiano Barisoni (qui l’audio).

Di accelerazione della desertificazione bancaria scrive la Repubblica che pubblica ampi stralci del report della Fondazione Fiba nel servizio firmato dal giornalista Antonio Cardarelli. Il quotidiano nazionale mette in evidenzia anche quanto si stia verificando negli Stati uniti dove “due colossi come Jp Morgan e Bank of America  stanno aprendo centinaia di filiali e continueranno a farlo nei prossimi anni”. Il tema delle accelerate chiusure delle agenzie bancarie ricorre anche nel titolo di Tiscali News.

Sul Corriere della Sera il giornalista Marco Sabella scrive dell’addio agli sportelli bancari: “1.500 chiusure in due anni: aumentano i comuni senza filiali”. Non tanto dissimile la visione di Verità&Affari: “Banche, accelera la desertificazione. Sono 3.300 i comuni rimasti senza filiali. Per Colombani (First Cisl), la corsa alla chiusura degli sportelli delle banche promette di registrare un’ulteriore accelerazione”.

Accomunati dallo stesso titolo le versioni  online de La Stampa, Il Secolo XIX, Quotidiano Nazionale nonché ZazoomBorsa Italiana che rilanciano una nota Teleborsa. Sintetici ma efficaci Borse.it, Finanza.com e Finanzaonline.com: “Desertificazione bancaria in Italia: sportelli in calo nel 2023” il titolo. Del  tema della costante riduzione delle agenzie bancarie si occupano anche Invensting.com, Financialongue.com, BezingaItalia.com.

Il giornalista Ugo Pepe su Il Tempo scrive che “un quarto del Paese è stato abbandonato dalle banche. Tra le regioni più colpite Marche, Abruzzo, Lombardia, Sicilia e Calabria. Senza filiali 3mila comuni. Aumenta la desertificazione bancaria nel territorio. Nel 2023 chiusi altri 826 sportelli”. Per La Ragione “Meno filiali vuol dire più profitti”. Sulla stessa linea L’Identità: “Banche sempre più profitti e meno sportelli”. Per il giornalista Giovanni Digiacomo del sito Ftaonline.com “la desertificazione degli sportelli diventa un fatto sociale”.

Avvenire sviscera i dati elaborati dalla Fondazione Fiba per First Cisl pubblicando un articolo del giornalista Paolo M. Alfieri titolato “Sempre meno gli sportelli: 3.200 comuni ne sono privi”. Per Qui Finanza “Più di 3.000 comuni senza filiali: quali sono le regioni con meno sportelli”. “Banche: chiuse oltre 800 filiali. Ecco la mappa dell’Italia 2023” scrive su Investire Magazine la giornalista Cristina Giua.

La rassegna dei titoli prosegue con Informazione.it che scrive: “Banche, First Cisl: il 41,5% dei comuni non ha più sportelli”. Medesima titolazione per Forum Italia.it, Notiziedì.it, Centro Studi Americani.orgCorriere di Ancona, Corriere di Palermo, Cronache della Calabria, Cronache di Abruzzo e Molise, Cronache di Bari, Cronache di Milano, la Gazzetta di Genova, Il Corriere di Bologna, il Corriere Flegreo, Città di Napoli, Il giornale di Torino, Venezia24 e OndAzzurra.

Firstonline mette in evidenza che “il 40% dei comuni è bancariamente desertificato” rilanciando l’allarme di First Cisl, ildenaro.it rilancia “l’sos di First Cisl: addio sportelli in oltre 3 mila comuni. Nel 2023 in Italia chiuse oltre 800 filiali”. Per Traderlink in Italia la desertificazione bancaria è eccessiva mentre di allarme sociale parla SimplyBiz. Wall Street Italia  osserva come la “Desertificazione bancaria in Italia” veda “sportelli in calo nel 2023”. “Banche, nel 2023 chiuse 823 filiali: più di 3.300 comuni rimasti senza” è la versione di Notiziario Finanziario e di Newsmondo.it.

I dati dell’Osservatorio sulla desertificazione bancaria, pubblicati da First Cisl, trovano ampio spazio sulla stampa regionale. “Sempre meno sportelli, 3.300 comuni senza filiale bancaria” è la titolazione dei propri servizi proposta da La Sicilia, Bresciaoggi, L’Arena, Il Giornale di Vicenza, Il Piccolo, La Nuova di Venezia e Mestre, La Tribuna di Treviso, la Gazzetta di Mantova, il Corriere delle Alpi, Anche il Quotidiano dei Contribuenti scrive “Banche, nel 2023 chiuse 823 filiali: più di 3.300 comuni rimasti senza”.

“Varese e banche: i comuni senza sportelli” scrive online La Prealpina. Sempre delle ricadute sul territorio si occupa RadioNbc che informa come pure in trentino siano “in calo il numero degli sportelli bancari”. Abruzzoweb sottolinea che l’Abruzzo è tra le regioni più colpite dalla desertificazione bancaria. Anche Il Pescara segnala che “Nel 2023 perso un altro 5 per cento di sportelli in Abruzzo: è tra le regioni a maggior desertificazione”. Il Giornale di Sicilia rilancia nel suo titolo il “Nuovo allarme della First Cisl: 3.300 comuni sono rimasti senza. Sempre meno filiali bancarie. Tra le regioni più colpite nell’ultimo anno ci sono  Sicilia (- 5,%) e Calabria (-4,2%)”. Del ridimensionamento delle filiali bancarie si occupa anche la versione on-line della Gazzetta del SudIl Mattino di Basilicata parla di crisi del credito  titolando così il suo articolo “Banche: in Basilicata è un deserto. Il 47 per cento dei comuni non ha uno sportello. Quattro paesi abbandonati negli ultimi 12 mesi”. Il Quotidiano del Sud rilancia “Uno studio della Cisl sulla desertificazione degli sportelli. Oltre 4200 imprese lucane in comuni senza una banca”. Anche per Basilicata24 la desertificazione bancaria falcidia i comuni lucani il 47% “non ha sportelli sul territorio. I dati della First Cisl: ‘‘Il fenomeno della desertificazione potrebbe ulteriormente aggravarsi, raggiungendo rapidamente i tre quarti dei municipi lucani’”.

Tgr Piemonte analizza i dati regionali mettendo in evidenza che “Mezzo Piemonte è senza sportelli”. Nello specifico il “63% dei comuni non hanno uffici di banca. Il 49% del territorio regionale non ha più accesso diretto ad una filiale. Nell’ultimo anno altri 19 comuni non coperti dagli sportelli. Banche sempre più online nello studio della Fondazione Fiba di First Cisl”. L’edizione torinese del Corriere della Sera rimarca che le “Banche sono in fuga dal Piemonte, il 63% dei comuni è senza sportelli: 605 mila cittadini”. Tgr Lazio sottolinea che “la desertificazione del credito colpisce i centri con  meno di cinquemila abitanti. I più colpiti i fragili, gli anziani, chi ha un basso livello di istruzione. L’analisi della First Cisl”. Il T Quotidiano estrapola i dati First Cisl del Trentino Alto Adige titolando così un articolo della giornalista Adele Oriana Orlando “Desertificazione bancaria: 30 Comuni senza sportelli In regione il culo in un solo anno è pari al 3,2°70: il report First Cisl «Allarme sociale»”. La Nuova del Sud rilancia il report First Cisl per rimarcare che i cittadini sono “senza sportelli sotto casa”. L’Unione Sarda dà conto delle ricadute che la chiusura delle filiali bancarie ha nella regione “Sempre meno banche, mezzo milione di utenti a rischio”.

La copiosa rassegna stampa mette in risalto la rapida avanzata della ridefinizione dell’offerta bancaria sul territorio nazionale. Negli ultimi 8 anni ha fatto registrare un dato incontrovertibile: il 13% dei comuni, alla fine del 2023, non ha più servizi bancari. E la situazione potrebbe ancor più peggiore se si considera che i comuni con una sola filiale sono il 24% del totale nazionale.

“Lo studio di First Cisl, che elabora i dati Bankitalia e Istat, sta ad evidenziare come aumenti “anche il numero di persone che non hanno accesso ad una filiale nel comune di residenza: sono 362mila in più rispetto ad un anno fa. Sono oltre 6 milioni, invece, gli italiani residenti in comuni nei quali è rimasto un solo sportello. A rendere più acuto il malessere sociale è la modesta diffusione dell’internet banking, sottolinea il rapporto: in Italia lo utilizza solo il 51,5% degli utenti contro una media Ue del 63,9%. Aumenta inoltre anche il numero delle imprese che hanno sede in comuni privi di sportello bancario: sono 255mila, 22mila in più rispetto ad un anno fa. Confrontando i numeri con quelli di un anno fa emerge inoltre che le chiusure non colpiscono in modo omogeneo le diverse aree del Paese”.

I dati sono ripresi dai vari articoli pubblicati dalla stampa. “Nel 2023 le regioni più colpite sono state Marche (- 6,7%), Abruzzo ( -5,1%), Lombardia (- 5,1%), Sicilia (- 5%), Calabria (- 4,2%). L’Osservatorio sulla desertificazione bancaria della Fondazione Fiba elabora anche un indicatore (Ipd, Indicatore di desertificazione provinciale) che assegna ad ogni provincia italiana un punteggio sulla base della percentuale, calcolata sui rispettivi totali, del numero di comuni senza sportello o con uno sportello, della popolazione residente, delle imprese con sede legale in detti comuni e della relativa superficie. La graduatoria che emerge vede tra le province meno desertificate quelle di Barletta-Andria-Trani, Brindisi, Grosseto, Ragusa, Ravenna, Reggio Emilia e Pisa. Le grandi città si collocano in posizioni più arretrate: Milano è 24esima, Roma 40esima, Napoli 50esima. Sugli ultimi gradini della classifica troviamo Vibo Valentia e Isernia”.

Ai vari organi di stampa il segretario generale First Cisl Riccardo Colombani ha ribadito che “l’aumento del numero dei comuni desertificati ha raggiunto ormai dimensioni da allarme sociale. Nonostante tutti i proclami sulla sostenibilità sociale, le banche italiane stanno privando dell’accesso a un servizio essenziale milioni di persone. A pagare il prezzo più pesante – ha proseguito il leader dei bancari della cisl – sono i fragili, anziani in primo luogo, così come le persone con un basso livello di istruzione, che hanno scarse competenze digitali. Il basso livello di utilizzo dell’internet banking rispetto alla media Ue ci dice una cosa semplice: le chiusure dipendono dalla volontà di tagliare i costi, non dalla diffusione del digitale. Negli Usa due colossi come Jp Morgan e Bank of America stanno aprendo centinaia di filali e continueranno a farlo nei prossimi anni. È un segnale chiaro: la presenza sul territorio fa bene alla società e anche ai bilanci delle banche. È tempo che in Italia – ha rimarcato Riccardo Colombani – il problema venga affrontato dalla politica e dalle istituzioni: First Cisl è pronta al confronto”.

Qui il pdf con le tabelle esplicative

Qui tutti i dati e i grafici descrittivi della desertificazione bancaria in Italia, a cura di Fondazione Fiba