Eurocadres, l’associazione sindacale che rappresenta a livello europeo circa sei milioni di professionisti e manager, pubblica sul proprio sito un articolo che propone e rilancia i temi e i risultati ad oggi del progetto europeo di cui è partner “Work-Life Management and CSR in the finance sector”, promosso da First Cisl e finanziato dalla Commissione europea, di cui abbiamo dato più volte notizia su queste pagine.
Nell’articolo si sottolinea come i professionisti e dirigenti – ai cui interessi intersettoriali Eurocadres dà voce nell’ambito del dialogo sociale europeo – siano fortemente coinvolti nelle tematiche che riguardano la qualità della vita lavorativa e i rischi psicosociali per la salute, sia per sé che per il ruolo chiave che essi hanno nel far sì che i nostri obiettivi su questi temi possano essere raggiunti.
Ne riportiamo di seguito i contenuti tradotti. La versione originale è visualizzabile QUI .
Trovare il giusto equilibrio tra lavoro e vita personale non è sempre facile. Viviamo in un mondo dominato dalla pressione sul lavoro e dove la digitalizzazione consente sempre a tutti di essere raggiunti ovunque, in ogni momento.Per questo motivo il sindacato italiano First Cisl ha lanciato un progetto, nel gennaio 2017, per studiare come intensificare il dialogo sociale al fine di migliorare la qualità dell’ambiente di lavoro. I partecipanti al progetto provengono da Francia, Spagna, Regno Unito, Finlandia, Romania, Bulgaria, Grecia, Grecia, Turchia e altri paesi. Il progetto è stato realizzato con finanziamenti della Commissione Europea e si concluderà con un incontro a Dublino nel dicembre 2018. Il progetto mira a raggiungere due obiettivi principali: proteggere i lavoratori dai rischi psicosociali e dallo stress sul lavoro e promuovere un equilibrio tra lavoro, vita e famiglia. In Europa, il costo dei problemi di salute mentale è stimato tra il 3 e il 4% del PIL, il che si riflette nell’aumento delle assenze dal lavoro e nel crescente presentismo.
L’EU-OSHA osserva che circa il 50-60% di tutte le giornate lavorative perse sono in qualche modo legate allo stress lavoro correlato. Anche il divario tra i sessi è un problema importante, poiché la partecipazione delle donne al mercato del lavoro rimane al di sotto del suo potenziale in molti paesi dell’UE a causa della mancanza di opzioni per conciliare gli obblighi lavorativi e familiari.
I partecipanti al progetto hanno esplorato a fondo il quadro legislativo europeo in materia di gestione della vita lavorativa e hanno valutato una serie di documenti relativi ai rispettivi paesi, quali contratti collettivi, accordi aziendali, studi, ecc. che hanno consentito loro di analizzare e valutare le buone pratiche in tutta Europa.
In due sessioni di formazione, organizzate dal progetto, i partecipanti hanno condiviso le loro conoscenze ed esperienze sulle questioni chiave dell’equilibrio tra lavoro e vita privata. Il programma di formazione ha anche cercato di incrementare la capacità dei partecipanti di impegnarsi nel dialogo sociale su questioni fondamentali di lavoro/vita privata, come ad esempio affrontare i problemi di salute mentale sul posto di lavoro. Il progetto ha anche inviato un questionario ai paesi partecipanti al fine di raccogliere maggiori informazioni sulla varietà dei bisogni, quando si tratta di gestione della vita lavorativa.
Il progetto prevede di costruire una rete europea sui temi della gestione della vita lavorativa e di diffondere le buone pratiche individuate attraverso una pubblicazione. Un documento completo (Dissemination tool, ndr)è stato messo a disposizione dei partecipanti per contribuire al raggiungimento di questo obiettivo. Un documento finale dovrebbe essere diffuso nella riunione finale di dicembre. L’obiettivo è quello di promuovere le buone pratiche presso un pubblico il più ampio possibile.
Per gli Eurocadres, la qualità della vita lavorativa e i rischi per la salute psicosociale sono questioni prioritarie. Professionisti e dirigenti hanno un ruolo chiave da svolgere nel perseguire gli obiettivi sindacali quali la responsabilità sociale delle imprese, la parità di genere, la salute e la sicurezza sul lavoro. Il progetto è un buon esempio di buone pratiche a livello europeo.
I documenti del progetto possono essere visualizzati qui.