Sistema incentivante: tra timidi movimenti e dubbi che restano

Pochi giorni fa è stato presentato alle Organizzazioni Sindacali il sistema incentivante 2024.

A fronte delle articolate ed organiche proposte formulate lo scorso anno dalle OO.SS., i suggerimenti recepiti dall’Azienda rispetto al 2023 sono sembrati piuttosto timidi ed inferiori rispetto alle aspettative che facevano immaginare maggior coraggio nel voler intraprendere un percorso condiviso, che continuiamo a credere possa essere, almeno a medio termine, un obiettivo perseguibile a auspicabile, considerato anche l’impatto sui lavoratori.

Diamo atto alla trasparenza dell’illustrazione effettuata dalla quale si percepisce come anche l’impianto di quest’anno sia frutto di una miscela delle rispettive esigenze delle varie anime aziendali, motivo per cui determinati passi avanti, soprattutto sul piano culturale, comportamentale e qualitativo potranno essere compiuti, probabilmente solo in maniera graduale.

Dalla nostra analisi emergono elementi positivi come la riduzione degli indicatori nelle tabelle di canale e il possibile aumento del montepremi complessivo, ma permane nel complesso la chiara impressione di un impianto eccessivamente sovra strutturato, mentre restano da valutare la maggior propensione alla flessibilità del sistema in relazione ai cambiamenti che possono intervenire nel secondo semestre, così come la valorizzazione dei parametri legati all’ESG.

Particolare attenzione andrà posta al meccanismo di incremento o decremento determinato dai risultati dell’IMR per le figure di coordinamento commerciale, che, se da un lato pone l’attenzione su una cultura manageriale che necessita di un cambiamento, dall’altro non dovrà essere oggetto di un approccio numerico e budgettistico.

I riscontri forniti dal Personale stesso tramite recenti indagini di clima hanno acceso una spia rossa sul cruscotto aziendale che non può più essere ignorata, ma è quantomai necessario invertire le logiche troppo basate su numeriche e obiettivi riportando al centro le esigenze delle persone che incessantemente contribuiscono agli eccellenti risultati del Gruppo, anche in ottica di partecipazione economica e non solo.

Siamo convinti che, se si portassero al centro dell’attenzione anche le esigenze delle persone, il benessere aziendale migliorerebbe e agirebbe da volano anche sulla produttività.

Altri elementi che da tempo non condividiamo restano l’eccesso di priorità (il cui numero contraddice esso stesso il concetto), gli obiettivi di portafoglio (che da quest’anno riguarderanno anche i Gestori Affari e POE, peraltro già in difficoltà per gli effetti della recente riorganizzazione del comparto, che dovrà essere ripresa al tavolo), la “logica della penalizzazione” (formazione, ferie/festività soppresse, ecc.) che a nostro avviso andrebbe ribaltata verso un’ottica di premialità che riconosca i comportamenti virtuosi, così come resta eccessivamente discrezionale la struttura premiante all’interno del Cags e delle Direzioni Centrali.

Anche l’introduzione di un indicatore legato al cost/income della Rete andrà monitorato, soprattutto per gli aspetti che toccano quell’attenzione al contenimento dei costi, che anche nel recente passato ha visto applicazioni disomogenee ed a volte eccessivamente restrittive sul tema impattando sulla vita quotidiana del Personale.

In conclusione, dopo aver ricevuto positivi aggiornamenti riguardanti processi e procedure e progetti legati all’IMR, confidavamo in una correlata messa a terra di misure all’interno del sistema incentivante che potessero spingere in maniera più incisiva verso gli obiettivi che l’Azienda si è appena prefissata.

Pur nella consapevolezza del fatto che i cambiamenti culturali sono un processo, e non un interruttore che si accende in un attimo, rimaniamo convinti del fatto che la partecipazione concreta ed agita da parte dei lavoratori e di chi li rappresenta, costituisca la via maestra per accelerare i cambiamenti necessari, partendo da un maggior ascolto ed una maggior ricorso di importanti soggetti bilaterali come la Commissione Politiche Commerciali e la Commissione Organizzazione del Lavoro che, unitamente al tavolo di Gruppo, hanno già prodotto spunti e proposte che meritano di essere sviluppate per raggiungere il comune obiettivo di un cambio di passo positivo in tema di benessere aziendale.

Il comunicato sindacale