Reddito di Inclusione o Reddito di Cittadinanza: questo il dilemma… o il cambiamento?

E nel caso cosa cambierebbe nella sostanza? Riflessione o valutazione che sia, bene farla partendo da qualche chiarimento sulle due misure, l’una in atto (REI) l’altra in predicato di inserimento nella legge di Bilancio 2019 con ipotesi di piena operatività tra 2/3 anni (vedi link).

A riguardo, fermo restando la convinzione sindacale da sempre ribadita dalla CISL di attivare misure di contrasto alla povertà, “l’obiettivo comune che dobbiamo tutti assumere è quello della inclusione sociale, il reinserimento attraverso il lavoro di tante persone in stato di indigenza ed ai margini della società. Per questo dobbiamo rafforzare molto di più i servizi sociali nel territorio per l’inclusione coinvolgendo nelle scelte le parti sociali e le altre associazioni. Questa è la strada giusta per fare uscire definitivamente le famiglie dallo stato di povertà, mettendo insieme tutte le risorse disponibili economiche e professionali”.

In un sistema Paese economico/sociale che veda sviluppo, investimenti e formazione, “…vanno anche confermate e rilanciate le politiche passive, per sostenere i redditi delle persone durante il duro cammino verso il reimpiego […], con un reddito di cittadinanza che non sia assistenziale, ma propedeutico all’ottenimento di un vero reddito da lavoro”.