Gli “MBA” snobbano le banche…: e se “giocassimo” in casa?

Da recenti rilevazioni pare sempre più consolidarsi il fenomeno per cui chi in possesso di un MBA (master in business administration) scelga un impegno professionale nel mondo della tecnologia piuttosto che nel tradizionale mondo bancario.

In Italia solo 1 su 29 diplomati MBA lavora in banca, gli altri 28 nel mondo della consulenza o delle tecnologie. Insomma sembra che “le banche fatichino ad attrarre cervelli” (vedi link).

Come sindacato evidenziamo da tempo la necessità di modifiche strutturali nel sistema bancario, anche attraverso una riconversione / modernizzazione dell’organizzazione del lavoro, delle professionalità, come dei servizi offerti, maggiormente rispondenti alle diverse, ma reciproche, esigenze dell’Azienda, dei lavoratori interessati e dei clienti, in ottica di costruttiva partecipazione.

Un percorso necessario per il futuro dell’intero sistema bancario, in termini quali/quantitativi e di prospettive occupazionali, che vede nella formazione e nello sviluppo delle competenze dei lavoratori uno strumento cardine: cervelli ve ne sono, serve la volontà di valorizzarli!

E a tal proposito è utile attivare al meglio anche quanto già a disposizione: il Fondo Banche Assicurazioni (vedi link).