Ricchezza finanziaria in crescita

La crisi ha colpito duramente l’economia italiana dal 2011 ma la ricchezza finanziaria del Paese è cresciuta.

È quanto rivela uno studio dell’Associazione Italiana Private Banking (Aipb), secondo il quale la ricchezza finanziaria italiana, quarta in Europa, è passata dai 4.100 miliardi di dollari del 2011 ai 4.500 miliardi dello scorso anno, ai 5.200 miliardi previsti per il 2021, con una crescita annua attesa del 2,9%.

Una crescita caratterizzata prevalentemente dallo sviluppo e dalla finanziarizzazione dei mercati emergenti, ma anche e soprattutto da una maggiore polarizzazione della ricchezza: nel 2021 il 13% (+3% rispetto a oggi) sarà di ricchi che dispongono di oltre 50 milioni, e più della metà di quella mondiale (il 51%) sarà in mano a chi ha almeno un milione di dollari di patrimonio.

E, sebben in misura minore, una certa polarizzazione si verificherà anche in Italia, in prevalenza a favore dei patrimoni tra 1 e 10 milioni di euro.

Un fenomeno che potrebbe essere mitigato puntando non solo alla finanza ma alla economia reale del Paese, attraverso investimenti consapevoli, supportati da appropriata consulenza da parte degli addetti ai lavori, anche quale strumento di valorizzazione delle professionalità e/o riqualificazione del personale.

Un tema, quello della “concreta finanza consapevole”, che da tempo rientra tra le proposte sindacali, muovendo dal principio cardine che la l’equa distribuzione della ricchezza è uno degli indicatori che contraddistingue una società come “civile”.

 

Per approfondimenti leggi l’articolo di Antonio Lusardi del 7 novembre 2017 pubblicato su Assinews.it