Convegno First Cosenza su banche del territorio come presidio di legalità: interventi, video e fotogallery

Si è tenuta a Rende, presso la Sala Convegni Don Carlo De Cardona del Centro direzionale Bcc Mediocrati, un convegno organizzato dal First Cisl Cosenza, sul tema “Banche del territorio, presidio di legalità”.

L’evento è stato caratterizzato da due tavole rotonde, una il mattino e l’altra il pomeriggio, che hanno visto la presenza fra i relatori di importanti figure del mondo delle aziende, delle banche, delle istituzioni e della cultura. Ha partecipato ai lavori anche una folta rappresentanza di studenti del Polo Tecnico Scientifico “Brutium” di Cosenza, accompagnati dalla Preside prof.ssa Rosita Paradiso, che hanno posto domande ai relatori.


“Il valore economico della legalità, rating e compliance bancaria”

Questo il tema affrontato nella tavola rotonda della mattina, introdotta dal segretario responsabile, Mario Loreto Via, e dal saluto del presidente Bcc Mediocrati, dott. Nicola Paldino e del segretario responsabile First Cisl Calabria, Giovanni Gattuso.

Coordinati dal giornalista Antonlivio Perfetti, direttore responsabile Cam Tele3, hanno relazionato: la Presidente della Commissione Parlamentare d’inchiesta sul sistema bancario e finanziario, On. Carla Ruocco, il Procuratore Aggiunto Dda Di Reggio Calabria, dott. Giuseppe Lombardo, Il direttore generale Bcc Mediocrati, dott. Pasquale Giustiniani, il direttore del Master “Antiriciclaggio e Compliance” Unitelma La Sapienza, Prof. Cesare Imbriani.

In apertura, il segretario responsabile Mario Via, richiamando la lezione di educazione finanziaria del giorno precedente, che ha visto la partecipazione di numerosi studenti di scuola superiore, ha ribadito l’importanza che First Cisl Cosenza annette all’organizzazione di questi incontri, giunti quest’anno alla quarta edizione, avendo attenzione a coinvolgere sempre maggiormente le nuove generazioni. “Mettere allo stesso tavolo esponenti del mondo delle imprese, del lavoro, della cultura e delle istituzioni, di fronte ad una platea di giovani, significa contribuire a costruire la possibilità concreta di un dialogo costruttivo e necessario per disegnare il futuro dei nostri territori, anche in relazione alle caratteristiche della nostra terra, che soffre molto sul versante della legalità, e alle opportunità enormi rappresentate dai fondi del Pnrr”.

Al termine del suo intervento, in rappresentanza di First Cisl Cosenza, Mario Via ha voluto ricordare la figura di Fausto Nucci, che ha ricoperto il ruolo di segretario generale di Fiba Cisl (la precedente denominazione di First Cisl), consegnando ai figli una targa: “Fausto Nucci fa parte del patrimonio di First Cisl, orgoglio di questo territorio, della Calabria e di tutto il Mezzogiorno. Lo ricordiamo come uomo onesto e ricco di valori, che è stato un riferimento per i lavoratori caratterizzato per il senso di responsabilità e la propensione al dialogo.”

Il dott. Nicola Paldino nei suoi saluti ha rimarcato come la presenza capillare sul territorio delle Bcc rappresenti un importante presidio di legalità. Per favorire questa presenza, però, sarebbe necessario che la normativa nazionale derogasse per le piccole banche che oggi sono, invece, costrette a rispettare la stessa mole regolamentare dei grossi gruppi bancari.

Si riallaccia a questo concetto Giovanni Gattuso che ha affermato che “il credito cooperativo è l’unica speranza per il credito in Calabria!”, evidenziando come i grandi gruppi bancari nei loro piani industriali – ultimo quello di Intesa Sanpaolo – procedano ad una incessante chiusura di sportelli creando il fenomeno della desertificazione bancaria denunciato da First Cisl.

E’ intervenuta per un saluto, la Sen. Fulvia Michela Caligiuri, che ha evidenziato come lo stupore che riscontra ogni volta che delle scolaresche fanno visita alla sua azienda di famiglia – “quindi anche in Calabria è possibile!” – mostri come sia tuttora presente nei calabresi uno stigma verso la propria terra.

La presidente della commissione banche, on. Carla Ruocco, anzitutto ha plaudito la vicinanza delle banche a famiglie e imprese durante la crisi economica dovuta alla pandemia, ricordando i vari interventi sia di moratoria che di finanziamento grazie alle garanzie offerte dallo Stato. Questi sono stati possibili grazie alla capillarità degli sportelli sui territori e proprio alla presenza fisica dei bancari che, nonostante lo smart working, sono stati vicini alle persone e alle aziende. “Oggi la sfida è rappresentata dal Pnrr ed è necessario pensare a dei partnariati pubblico-privato che consenta di realizzare un vero sviluppo dei territori. Necessario inoltre considerare l’impatto in termini ecologici e di socialità dei diversi interventi”. Ha poi evidenziato come la guerra russo-ucraina prolunghi uno stato di crisi dell’economica che dura ormai da due anni e richiederà una gestione consapevole da parte delle sofferenza da parte delle banche. La Ruocco ha poi ricordato come in questi giorni, la commissione stia audendo le organizzazioni sindacali del settore, dal quale sono emersi importanti contributi.

L’intervento del procuratore Giuseppe Lombardo, nel raccontare la sua esperienza nella direzione distrettuale antimafia, è stato particolarmente apprezzato dal pubblico, in particolare dei ragazzi del Brutium che principalmente a lui hanno rivolto le loro domande. Ricordando le note parole di di Stephen Hawking – “Il più grande nemico della conoscenza non è l’ignoranza, ma l’illusione della conoscenza” – ha chiarito, con dati numerici, come spesso sottovalutiamo la ‘Ndrangheta. Questa “non è la banda di straccioni presente nell’iconografia collettiva, ma si assesta sempre di più come una tra le principali economie mondiali (la terza!) con movimenti per oltre 200 miliardi di euro“. Una delle caratteristiche che la distingue da altre organizzazioni criminali – ha spiegato Lombardo – è la sua evoluzione in ambito finanziario che l’ha portata, in molti casi, ad essere un vero e proprio soggetto finanziatore delle imprese a livello globale. Per questo è necessario mantenere sempre una collaborazione col sistema bancario che è possibile solo dal rispetto della normativa antiriciclaggio che deve sempre aggiornarsi alle evoluzioni delle derive patologiche che possono generarsi nel sistema. Su questo tema – rispondendo ad una domanda degli studenti – ha spiegato come la collaborazione con la magistratura abbia bisogno di “formazione, informazione e contrasto alla disinformazione”, plaudendo quindi a iniziative come queste dove sono presenti giovani.

Il prof. Cesare Imbriani ha evidenziato come il fenomeno del riciclaggio vada di pari passo con la globalizzazione che sta sempre più riguardando i mercati. In questo senso ha però spiegato che “il problema non è il mercato o le sue dinamiche, ma le regole che diamo a questo mercato. La globalizzazione può essere guidata e non possiamo pensare di buttare l’acqua con tutto il bambino!”. Allo stesso modo – ha spiegato rispondendo ad una domanda degli studenti – non si può pensare che la legalità sia limitata al rispetto formale di certificazioni o altro, in quanto le organizzazioni criminali hanno tanti modi per sfuggire a queste normative.

Il dott. Pasquale Giustiniani, ha spiegato come l’illegalità sia un costo, anzitutto per le banche, che sono “obbligate a dotarsi di strutture di compliance sempre più sofisticate che quotidianamente devono verificare l’ottemperanza a tutte le normative; cosa che richiede investimenti sempre più ampi.” Fra queste – rispondendo agli studenti – anzitutto la normativa sulla privacy, poi la Mifid e l’antiriciclaggio, e molte altre. Riprendendo l’intervento iniziale del presidente Paldino, ha rimarcato come Bcc Mediocrati debba rispettare le medesime norme di Intesa Sanpaolo, costituendo un grosso sacrificio per una banca a vocazione territoriale, che ha come fattore strategico di successo, non certamente i prezzi o i prodotti che sono sostanzialmente identici nel settore, ma “nell’ascolto della clientela“.

Nel suo intervento a chiusura dei lavori della mattina, il segretario generale di First Cisl Riccardo Colombani ha ricordato che “quando nel nostro Paese si parla di legalità non possiamo non fare riferimento al problema dell’evasione ed elusione fiscale, fenomeni che non sono interamente riconducibili alla criminalità organizzata. Si tratta purtroppo di un malcostume generalizzato che attiene all’impresa, al lavoratore autonomo e anche al lavoratore subordinato, anche se va ricordato che la stragrande maggioranza del gettito Irpef viene da lavoratori subordinati e pensionati. In questo senso – ha aggiunto – nessuno può sentirsi al riparo da questo fenomeno che non è connesso alla criminalità ma certamente all’illegalità”.

“Proprio in questi giorni – ha continuato Colombani – First Cisl è stata ascoltata, insieme alle altre organizzazioni sindacali di categoria, dalla Commissione parlamentare d’inchiesta sul sistema bancario e finanziario, presieduta dall’On. Carla Ruocco. Nell’audizione è stato denunciato chiaramente come la normativa e la prassi della maggior parte del sistema bancario non è orientata alla tutela del risparmio in tutte le sue forme come previsto dall’articolo 47 della Costituzione”.

Il leader dei bancari della Cisl ha poi spiegato come la biodiversità bancaria rappresenti il modo giusto di fare sistema bancario e come il presidio delle banche sul territorio sia centrale per lo sviluppo e per la promozione della legalità.

Colombani ha chiuso il suo intervento proponendo l’istituzione del reato di disastro bancario e finanziario: “Da oltre quattro anni – ha detto – siamo impegnati, come First Cisl, nel promuovere l’introduzione di questo reato, anche per evitare la gogna ingiusta ai dipendenti bancari che hanno venduto determinati prodotti, seguendo il modello di consulenza non indipendente e ristretto prima denunciato, quindi obbligati dalle loro aziende pena sanzioni disciplinari. Queste, con l’introduzione della norma sulla responsabilità amministrativa degli enti, sono cresciute esponenzialmente”.


Il video con gli interventi dei relatori e degli studenti:


“Crescita economica, innovazione e BES: banche e imprese nella gestione dei fondi Pnrr”

Questo è invece il tema affrontato nella tavola rotonda della pomeriggio, introdotta dal segretario responsabile, Mario Loreto Via, e dal saluto del segretario aggiunto UST CISL Cosenza, Gerardo Calabria.

Coordinati dalla giornalista Isabella Roccamo di TEN, hanno relazionato: il prof. Francesco Saverio Testi (Fondazione “A.Guarasci” – Università Por Vergata di Roma), il dott. Matteo Ricci, politico e autore del libro “Italia alla ricerca della felicità”, il dott. Alessandro Zanfino, presidente di Fincalabra, il prof. Francesco Aiello (Open Calabria – Università della Calabria), il dott. Aldo Ferrara, presidente regionale Unindustria, l’On. Giuseppe Soriero (Cda SVIMEZ e Presidente Accademia Belle Arti di Roma), e l’amministratore di Calpark,  prof. Riccardo Barbieri.

Nel suo saluto, il segretario Cisl Gerardo Calabria, ripercorrendo le tappe di questa due giorni, iniziata con una lezione di educazione finanziaria ai ragazzi del Brutium di Cosenza, ha sottolineato come “la Cisl sta coi giovani perché sceglie il futuro!”, un futuro che deve essere sostenibile, sia in termini sociali che ambientali, per un nuovo “umanesimo del lavoro”. Il Pnrr può essere una grande opportunità – ha spiegato – a patto che “ogni euro sia speso per il lavoro, per costruire comunità solidali e territori resilienti”. Ha messo poi l’accento sulla positività e sulla fiducia, nel non aver paura delle sfide che ci attendono, fra cui quella relativa alle competenze da mettere in campo, che in Calabria hanno un disperato bisogno di essere sviluppate, soprattutto in ambito digitale. “La Calabria è una terra a doppia velocità: da una parte siamo ultimi in Italia per digital divide come evidenziato dall’indicatore DESI, dall’altra abbiamo aziende che rappresentano eccellenze a livello globale proprio nel settore dell’ict. Questo divario va superato e un ruolo determinante può essere svolto dall’Unical che sempre di più dovrà essere coinvolta dalla Regione.”

Si è unito ai saluti anche il segretario responsabile First Gruppo Bper Banca, Emilio Verrengia, che sul tema della legalità ha evidenziato come tanti colleghi abbiano pagato la loro posizione sul territorio con intimidazioni, minacce a familiari, auto bruciate, ecc. Anche per questo ha lanciato la proposta di avviare una “Consulta regionale del credito” che metta insieme Abi, esponenti del sindacato, della società e delle imprese, necessaria anche per una più efficace messa a terra del Pnrr.

Nel suo intervento da remoto, Matteo Ricci, ha spiegato come oggi lo sviluppo venga misurato con nuovi indicatori che tengono conto della sostenibilità, come il BES (Benessere Eco Sostenibile) introdotto dall’Istat. “Nel Pnrr – ha spiegato – lo sviluppo è legato alla transizione ecologica, per questo abbiamo creato una rete di comuni sostenibili per attribuire un rating, misurabile scientificamente, di sostenibilità”. Anche lui ha convenuto sulla necessità della formazione affermando che “la criminalità ha spesso più skill di noi per entrare nelle cose complicate e per superare gli ostacoli della burocrazia.” Ha poi osservato come l’attrazione dei lavori legati al bonus 110% stiano spostando molte imprese verso le ristrutturazioni, riducendo in modo allarmante quelle che voglio operare sugli investimenti pubblici.

Il leader di Unindustria Calabria, Aldo Ferrara, ha sottolineato come, tuttavia, il bonus 110 stia sostanzialmente funzionando e non può essere un fatto estemporaneo in quanto l’efficientamento energetico è proprio uno dei punti chiave del Pnrr. “E’ necessario certamente fare attenzione e fare informazione tra i cittadini perchè le truffe sono sempre in agguato. Affidarsi ad aziende certificate, ad esempio SOA, mette al riparo da ogni rischio.”

L’avv. Francesco Sesti ha messo l’accento sugli strumenti giuridici di regolazione che devono aggiungersi alle possibilità di sviluppo offerte dal Pnrr. In particolare, “mentre il rating di legalità è effettivamente uno strumento di controllo, il neonato rating d’impresa, voluto dall’Enac, rischia di essere un paralizzatore di processi in questa fase.”

L’on. Giuseppe Soriero, nel suo intervento ha anzitutto sollevato dubbi sull’effettività del famoso 40% di fondi che dovrebbe arrivare al Sud, ma soprattutto sulla necessità di considerare questa quota “un mezzo e non il fine!” A proposito della legalità ha poi ricordato che essa è il principale fattore anche per – parafrasando Mario Draghi – “scuotere i meridionali dalla rassegnazione e concentrare l’attenzione sulle risorse che sono già ampiamente presenti nel mezzogiorno.” Necessario, ha concluso, discutere non solo di edilizia quando si parla di investimenti.

Il prof. Francesco Aiello, ha subito detto che “il Pnrr è la strategia dell’ultima occasione per il mezzogiorno, proprio per la grande quantità di denaro che arriverà, per cui fra 10-15 anni non potremo dire «non c’erano le risorse…», perché le risorse ora ci sono, ed è importante non dimenticare che comunque di risorse ne abbiamo avute anche in passato! Per cui il mancato sviluppo del mezzogiorno non può attribuirsi a mancanza di risorse, sempre stanziate abbondantemente sia dall’Italia che dall’Unione Europea.” Ha poi messo l’accento su un dato particolarmente critico, anche se poco citato, che è il basso tasso di imprenditorialità della nostra regione, “perché è indubbio che lo sviluppo lo fanno le imprese!”

L’amm.re di Calpark, Riccardo Barbieri, ha evidenziato come la Calabria ospiti delle eccellenze fra cui una delle 18 strutture di rilevanza strategica nazionale, presenti nel piano di ricerca 2014-2022 recentemente rinnovato per un quinquennio, che è il Progetto STAR dislocato nel Campus di Arcavacata. “C’è un problema di mentalità nel nostro approccio ai piani di sviluppo, per cui spesso arriviamo in ritardo e non riusciamo a completare i nostri progetti. Allo stesso modo, le varie startup e spinoff non solo devono partire, ma devono poi effettivamente produrre sviluppo e occupazione, altrimenti non servono a nulla.” 

“La Calabria, come tutte le regioni del Sud, a differenza di quelle del Nord, soffrono del limite culturale a mettersi insieme anche per fare lobby per l’assegnazione delle risorse”, ha spiegato l’amm.re di Fincalabra Riccardo Zanfino che ha evidenziato come la finanziaria regionale si sia messa al servizio della Regione per fare assistenza tecnica alle imprese. Riguardo le inefficienze presenti in molte aree della nostra Regione, soprattutto a livello di servizi pubblici, alle imprese e alle persone, ha detto che “è fondamentale introdurre dei modelli organizzativi capaci di monitorare e individuare i punti precisi di inefficienza, per poterli gestire, piuttosto che non fare nulla, lasciare che le cose vadano come sempre, salvo poi dare la colpa al sistema, invece che a singoli comportamenti.” Su questo tema, ha voluto ringraziare l’intelligenza delle organizzazioni sindacali che hanno compreso la necessità di trovare nuovi modelli anche per migliorare la nostra competitività.

Il dott. Aldo Ferrara di Unindustria ha evidenziato il “rischio di manierismo” presente in certi contesti imprenditoriali, nei quali si mira alla visibilità sociale – “ai premi, alle targhe, e non ai fatturati !” “La questione meridionale deve essere definitivamente archiviata, come ha detto anche il presidente Draghi, perché finora è stata vista solo in una logica rivendicativa, di lamentazione, col cappello in mano… Oggi la Calabria ha una imprenditoria che non chiede nulla col cappello in mano!” Riguardo il Pnrr ha osservato come purtroppo non ci siano capitoli specifici sull’alta velocità, sui porti e sulla viabilità, che costituiscono non solo uno dei problemi più grandi della nostra regione, ma anche la principale opportunità considerato che la Calabria è il centro del Mediterraneo. Su questo tema, ha detto, che la partita più che sul Pnrr si gioca nella capacità di intercettare i Por.

Il segretario provinciale First Cisl Mario Via, ha concluso la giornata di convegni spiegando come tutto sia nato dalla “volontà di mettere insieme delle intelligenze della nostra provincia per porre delle domande oggi particolarmente rilevanti per il nostro futuro. La testimonianza di dialogo che abbiamo visto oggi, fra diversi soggetti, esperienze e professionalità, deve essere anzitutto di stimolo per la nostra Regione, e seme di un dialogo che solo può far ripartire la nostra terra.” Di questo ha chiesto di farsi garante il prof. Soriero, che ha evidenziato come la necessità di quest’impegno sia dovuto anzitutto alle nuove generazioni, citando una recente indagine Svimez tra gli studenti universitari della Calabria, dal quale sono emersi due aspetti inequivocabile: non vogliono lasciare la Calabria, d’altra parte non voglio un posto di lavoro pubblico!


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