Oggi, giovedì 10 ottobre, ha avuto luogo l’incontro di presentazione del piano industriale 2024-2027 alle organizzazioni sindacali del Gruppo Bper Banca. Alla presenza dell’amministratore delegato, Gianni Franco Papa, del vicedirettore generale, Elvio Sonnino, del direttore delle risorse umane, Andrea Merenda, del responsabile delle relazioni sindacali, Gabriele Arioli, l’azienda ha illustrato le linee guida del nuovo piano che – ha sottolineato Papa – ad oggi è il terzo per ricavi, il terzo per numero di clienti, il terzo nell’ambito “wealth management” tra le banche commerciali.
Il nuovo piano si basa su tre pilastri principali: aumento delle commissioni del 12%; riduzione dei costi del 7%; solidità dello stato patrimoniale. Prevede investimenti in nuove tecnologie, security ed intelligenza artificiale. Secondo le intenzioni dell’azienda, la centralità delle persone passerà anche attraverso iniziative e programmi di sviluppo che garantiranno a circa il 30% delle persone di beneficiare di nuovi piani di formazione specifici.
Sul fronte occupazionale, rispetto alle attuali 20.400 persone impiegate, il gruppo bancario intende arrivare a 18.500 entro la fine del 2027, considerando le 1.615 uscite volontarie già normate dai verbali di accordo sottoscritti nei mesi di dicembre 2023 e luglio 2024, il turnover di 1.500 e le nuove 1.100 assunzioni.
“Apprezziamo la volontà dell’azienda di voler mantenere la propria vicinanza ai territori. Ricordo però che in Italia i territori non sono tutti uguali. Pertanto è opportuno che nella messa a terra del piano si tenga conto delle particolarità”. È il commento di Sabrina Nanni, coordinatrice nazionale First Cisl con delega al Gruppo Bper Banca. “Siamo tutti consapevoli che l’utilizzo del digitale piuttosto che dei canali informatici in certe zone d’Italia e per certi target di clientela è piuttosto complicato. Corriamo il rischio che una fascia di clientela che adesso è cliente Bper possa esser tagliata fuori da certe dinamiche. Attenzione all’utilizzo dell’automazione e dell’IA che deve essere a supporto dei lavoratori e delle lavoratrici e non deve servire a sostituirli. Seguiremo con molta attenzione” ha concluso Nanni “l’interazione tra Bper e Unipol per la vendita di prodotti assicurativi”.
“È un piano industriale che scopriremo gradualmente – ha dichiarato Emilio Verrengia, segretario responsabile First Cisl del gruppo – First Cisl seguirà con attenzione questo processo. Abbiamo apprezzato ascoltare le parole ‘persona’ e ‘territorio’ perché per noi rappresentano valori fondanti. Temiamo però che la riduzione dell’organico a 18.500 persone possa penalizzare il presidio del territorio, così come l’accelerazione sulle filiali cashless, considerato che in alcuni territori la presenza del personale è un valore aggiunto per la crescita e per il mantenimento di quote di mercato. La formazione è altresì importante; peccato però che interessi in particolar modo soltanto il 30% del personale. Ben vengano gli investimenti sul sistema operativo – ha sottolineato Verrengia – che sappiamo essere deficitario. Bisogna investire ancor di più sulla sicurezza e sul patrimonio immobiliare. Apprezziamo la decisione dell’azienda di invertire la rotta sulla chiusura degli sportelli, vero presidio di legalità nell’economia dei territori, ed auspichiamo – ha concluso – che il sistema incentivante possa finalmente essere oggetto di concertazione con le organizzazioni sindacali affinché coinvolga più persone possibili”.
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