Unicredit, accordo su uscite e ricambio generazionale

Previste anche 220 nuove assunzioni e la sostituzione dei lavoratori con contratto di apprendistato che presentano le dimissioni. Sabrina Brezzo, segretaria nazionale First Cisl: soluzione positiva sul turn over, apertura tavolo su flessibilità e conciliazione vita/lavoro

First Cisl e gli altri sindacati del credito hanno firmato con Unicredit un accordo che consente a 328 lavoratrici e lavoratori del gruppo, che matureranno i requisiti pensionistici fino al 1° gennaio 2029, l’accesso alle prestazioni straordinarie del Fondo di solidarietà.

In coerenza con l’indirizzo da sempre perseguito da First Cisl, insieme agli altri sindacati aziendali del gruppo Unicredit, riguardo alla nuova occupazione, sono state concordate 220 nuove assunzioni, alle quali si potranno sommare ulteriori assunzioni fino ad un numero massimo aggiuntivo di 108 per la sostituzione delle dimissioni volontarie nell’arco del piano industriale (fino al 31 dicembre 2024) di giovani con contratto di apprendistato. Tutto il piano di ricambio generazionale terrà poi anche conto delle specificità geografiche, delle aree del Mezzogiorno e delle zone disagiate.

L’accordo prevede inoltre l’apertura di un tavolo di confronto sui temi della conciliazione vita/lavoro e il rafforzamento del confronto sulle tematiche del welfare, anche attraverso la specifica commissione paritetica.

“Riteniamo significativo aver trattato il tema del turn over soprattutto in un momento in cui nel settore stiamo rilevando dimissioni volontarie tra i più giovani. Nel solo gruppo Unicredit l’ultimo dato comunicato attesta il fenomeno al 16% (dato medio degli ultimi anni) – commenta la segretaria nazionale di First Cisl Sabrina Brezzo – La soluzione negoziale innovativa individuata nel garantire le sostituzioni permette di considerare i nuovi ingressi contrattati come permanenti nel sostegno al personale di rete già in servizio e di allargare la platea di coloro che rappresentano il futuro dell’occupazione del gruppo. Auspichiamo inoltre che sia il tavolo di confronto su flessibilità e conciliazione vita/lavoro, sia la trattazione delle tematiche di welfare in chiave maggiormente partecipativa nell’apposita commissione, possano portare presto a nuove previsioni condivise a sostegno e a vantaggio dei bisogni e delle necessità delle lavoratrici e dei lavoratori del gruppo”.