Colombani a Radio InBlu: serve un Fondo di investimento nell’economia reale per dare valore al risparmio e rilanciare la crescita

L’audio dell’intervento del segretario generale di First Cisl, Riccardo Colombani, a Radio InBlu:

 

Rapporto tra banche e risparmiatori, desertificazione bancaria, rinnovo del contratto nazionale dei bancari. Questi i temi toccati dal segretario generale di First Cisl Riccardo Colombani nell’intervista rilasciata alla trasmissione “Al vostro servizio”, condotta da Giuseppe Caporaso su Radio InBlu. 

“Un rapporto migliore tra banche e risparmiatori è una necessità per il Paese. Perché ciò avvenga va però rivisto il modello di consulenza – ha spiegato Colombani – Quello praticato oggi, su base dipendente, limita l’offerta a pochi prodotti emessi dalla banca o dai suoi partner commerciali. Abbiamo bisogno invece di una consulenza su base indipendente, l’unico modo per ampliare il ventaglio dell’offerta e, soprattutto, per servire al meglio l’interesse della clientela. In questo modo, inoltre, si favorirebbe la canalizzazione del risparmio verso l’economia reale. Al riguardo First Cisl, insieme alla Cisl, ha proposto la creazione di un Fondo di investimento nell’economia reale gestito da Cdp attraverso forme di partenariato pubblico-privato”. 

Il 2023 potrebbe vedere anche il rilancio del risiko bancario: “La nostra posizione è che un ulteriore concentrazione del sistema, che in Italia è già molto elevata, non è nell’interesse del Paese – ha sottolineato il segretario generale di First Cisl – La concentrazione, inoltre, è alla base di due fenomeni che hanno un impatto sociale pesante: il calo dell’occupazione nel settore e la desertificazione bancaria dei territori. Gli italiani che vivono in Comuni privi di sportelli bancari sono già oggi 4 milioni”.

Quanto al rinnovo del contratto nazionale dei bancari, la trattativa “si è aperta a fine 2022 – ha ricordato Colombani – ma entrerà nel vivo nei prossimi mesi con la presentazione della piattaforma sindacale unitaria. Al centro c’è il tema del salario. L’aumento dell’inflazione impone di proteggere il potere d’acquisto delle retribuzioni. Teniamo conto che le banche, grazie all’aumento dei tassi, hanno guadagnato e guadagneranno molto. C’è spazio quindi – ha concluso – per un incremento salariale consistente e strutturale”.

 

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