Celebrato il Congresso di First Cisl Milano Metropoli, Marco Berselli confermato segretario generale

Come si legge nel sito di First Cisl Milano Metropoli, si è svolto presso l’NH Congress Centre di Milano – Assago Milano Fiori, nei giorni 30 novembre, 1 e 2 dicembre 2021, il secondo Congresso di First Cisl Milano Metropoli. Durante l’importante evento i delegati hanno eletto il nuovo Consiglio direttivo che, nelle sue funzioni, ha confermato Marco Berselli quale segretario generale, con Loreta D’Andola e Maddalena Acquaviti come componenti di segreteria.

Loreta D’Andola, Marco Berselli, Maddalena Acquaviti

I risultati ottenuti negli ultimi anni da questa segreteria – sottolinea Marco Berselli – sono stati possibili solo grazie al lavoro di tutti. Una collaborazione costante e responsabile, una squadra che lavora insieme per il bene comune, dei nostri associati e di tutte le persone che operano all’interno del mondo del lavoro e della società. Quello che ci attende è un periodo particolarmente difficile e complesso, sia in termini sanitari che socio-economici e sarà solo con un lavoro di squadra che riusciremo a raggiungere gli obiettivi che la mozione finale, approvata all’unanimità, ci ha consegnato. Sono certo che possiamo guardare al futuro con fiducia e serenità, nella consapevolezza che First Cisl, il nostro sindacato, rappresenta un punto di riferimento per tanti”.

I lavori della seconda giornata sono stati caratterizzati dalla tavola rotonda “The New Normal”, moderata da Luciano Malvolti, responsabile Dipartimento Internazionale First Cisl, a cui hanno partecipato Riccardo Colombani segretario generale First Cisl nazionale, Marco Cilento capo Politiche istituzionali Ces e Marco Berselli segretario generale First Cisl Milano Metropoli.

Nel suo intervento, i segretario generale di First Cisl Riccardo Colombani ha sottolineato come “la nuova normalità sia fatta anche di cripto-valute, con i gravi rischi per la stabilità finanziaria che esse comportano, e di tassi negativi. Sono fenomeni emersi indipendentemente dalla pandemia ma che erano imprevedibili fino a poco tempo fa. In generale, la transizione digitale pone problemi rilevanti per un paese con scarse competenze in questo campo e segnato da un forte invecchiamento della popolazione. Per questo ritengo che il governo abbia fatto bene a prevedere nel Pnrr un ingente investimento in questo ambito”.

“Quanto alle banche – ha proseguito il leader dei bancari della Cisl – non possiamo accettare che il digitale sia usato come un’arma per tagliare i costi e che per ottenere una maggiore redditività si continui a ridurre l’occupazione e a smantellare le filiali sul territorio. Il caso Bnl è emblematico: una banca che registra ottimi risultati di bilancio, migliori addirittura rispetto a quelli dei primi cinque gruppi italiani, si pone l’obiettivo di entrare tra le prime tre per redditività e per centrarlo è pronta ad espellere dal perimetro aziendale 836 lavoratori su circa 11mila e a chiudere 135 filiali su 705”.

Marco Berselli ha rimarcato come la crisi abbia negativamente impattato sul mondo bancario, dai grandi gruppi alle banche locali e cooperative: ogni realtà ha reagito in modo differente. A Milano la platea è molto ampia e diventa complicato gestirla visto che il 99% delle aziende ha la governance all’estero. La pandemia globale ha fatto sì che ogni azienda abbia reagito secondo le proprie logiche. La risposta alla crisi sanitaria è stata quindi complicata perché c’è stata una difficile interlocuzione. Per il segretario generale di First Cisl Milano Metropoli, i Cae (Comitati aziendali europei), avrebbero potuto essere un efficace veicolo di interlocuzione e quindi decisivi in questa particolare situazione, ma il loro intervento è stato blando e marginale. L’invito a tutte le strutture europee è quello di operare una maggiore pressione sul loro intervento.

La seconda giornata congressuale è continuata nel pomeriggio con una tavola rotonda dal titolo “Insieme per un cambiamento responsabile”, moderata da Maddalena Acquaviti, segretaria First Cisl Milano Metropoli, a cui hanno partecipato Riccardo Colombani, segretario generale First Cisl e una rappresentanza di studenti universitari. Il dibattito si è focalizzato sulla domanda iniziale posta da Maddalena Acquaviti: quando hai iniziato a lavorare quali aspettative avevi dal mondo del lavoro e dal sindacato?

“Ho incontrato il sindacato nella banca in cui lavoravo, una piccola cassa di risparmio, e me ne sono innamorato. La Cisl – ha sottolineato Riccardo Colombani – è il sindacato della responsabilità, degli insegnamenti di Giulio Pastore. Siamo in un momento di profonda crisi, una crisi che l’economista Stefano Zamagni, già all’indomani del crollo finanziario del 2007, ha definito entropica, di sistema. Prevale il senso di smarrimento e questo spiega perché tra i giovani sia forte il bisogno di aggregazione. È un bisogno che il sindacato può intercettare se sa essere minoranza profetica. Più in generale, se vogliamo dare una speranza ai giovani dobbiamo superare il paradigma neoliberista e mettere al centro politiche economiche mirate all’occupazione. Senza crescita non c’è lavoro e senza lavoro non c’è futuro. Nel dopoguerra abbiamo diminuito le diseguaglianze grazie ad una crescita robusta e prolungata, possiamo ripetere quei risultati se, come chiede la Cisl, rinnoviamo il patto sociale. Per i giovani di oggi, invece, il mondo del lavoro è precario, fatto di stage fumosi, senza prospettive future. Il sindacato non è conosciuto, è visto come qualcosa di vecchio, di altri tempi, che non risponde alle loro esigenze, al quale ci si rivolge per problemi e questioni personali. Quello che i giovani chiedono al sindacato è concretezza, dialogo che li avvicini al management, risposte all’esigenza concreta di migliorare la qualità del tempo e perseguimento di istanze comuni”.

La giornata conclusiva del Congresso ha visto lo svolgimento della tavola rotonda “Lavoro agile: Forza/Debolezze/Opportunità/ Minacce”, moderata da Eros Lanzoni, segretario Ust Cisl Milano Metropoli, a cui hanno partecipato Sara Mazzucchelli, professoressa di Sociologia all’Università Cattolica e Rosalba Gerli, responsabile del Servizio psicologico disagio lavorativo della Cisl di Milano.

La Prof.ssa Sara Mazzucchelli ha concentrato la sua analisi principalmente sulla conciliazione famiglia-lavoro e sul welfare aziendale, illustrando una ricerca che evidenzia come l’emergenza sanitaria, legata alla diffusione del Covid-19, abbia trasformato la vita delle persone, producendo effetti negativi dal punto di vista delle relazioni personali sia nell’ambito famigliare sia sotto il profilo lavorativo.

La dott.ssa Rosalba Gerli, attraverso l’esperienza maturata sul campo da attività con gruppi di lavoratori, ha illustrato quanto è cambiato, sia in negativo che in positivo, il nostro modo di vivere, lavorare e porci in relazione. L’emergenza sanitaria è un’esperienza che ci ha reso inizialmente fragili, soli e impauriti ma che ci ha fatto anche scoprire nuove potenzialità e realizzare che una mancanza può essere trasformata in un’opportunità: l’opportunità di ripensare il nostro modo di vivere per migliorare e ritrovare noi stessi recuperando il rapporto con il tempo.