Ubi sceglie di esternalizzare e la decisione scuote otto città diventate teatro della protesta di sindacati e dipendenti. Massiccia la partecipazione e vasta la copertura dei giornali. Bresciaoggi titola: “Ubi Banca, no alle esternalizzazioni”. Sulla stessa linea il Giornale di Brescia con un titolo simile: “Ubi, no alle esternalizzazioni”. L’edizione abruzzese de Il Messaggero evidenzia la temuta perdita di posti di lavoro con un titolo che ne rilancia le preoccupazioni: “Ubi, 15 posti a rischio. Lavoratori in allarme”.
Dall’Abruzzo al Piemonte con la stessa apprensione per le ricadute occupazionali. L’edizione cuneese de La Stampa lo evidenzia: ”Ubi cede 40 dipendenti. Assemblea e la protesta”. Anche l’Eco di Bergamo certifica la tensione tra dipendenti e istituto di credito titolando: “Lavoratori in piazza. No alle divisioni all’interno di Ubi”. Pure Il Centro di Chieti fornisce il resoconto della manifestazione svoltasi davanti la sede Ubi della Colonnetta con il titolo: “Ubi, assemblea contro i servizi da affidare all’esterno”.
Dopo l’azione di protesta di Bari, Bergamo, Brescia, Chieti, Cuneo, Jesi, Milano, Pesaro, Arezzo e Torino, l’attenzione adesso si sposta al 17 settembre quando i sindacati incontreranno l’azienda. In vista del confronto la segretaria nazionale di First Cisl Sabrina Brezzo dice: “Ci aspettiamo che il gruppo Ubi faccia chiarezza rispetto alla reale portata di queste operazioni ed al progetto industriale. Esprimiamo vicinanza ai lavoratori direttamente coinvolti. Assicuriamo tutto il nostro impegno per ottenere tutele le garanzie che riducano gli impatti derivanti dall’operazione”.