Alla Conferenza finale transnazionale, ultimo atto del progetto europeo “Work-Life Management and CSR in the finance sector”, svoltasi in questi giorni a Vico Equense, sono stati presentati ufficialmente i risultati del sondaggio di opinione web lanciato a novembre dello scorso anno, sempre a Vico Equense durante il primo dei due corsi di formazione europei previsti dal progetto.
Il sondaggio, composto da sei domande a risposta multipla e disponibile in tutte le lingue dei nove Paesi partecipanti (Italia, Finlandia, Inghilterra, Spagna, Francia, Grecia, Bulgaria, Romania e Turchia), aveva l’intento di raccogliere le esperienze dei lavoratori di tutta Europa in merito alla gestione dell’equilibrio vita lavoro e all’utilizzo dei device elettronici. I dati raccolti forniscono informazioni per Paese, età, genere, ruoli e situazione familiare.
Sono stati 4.619 i questionari compilati nel periodo gennaio-giugno 2018; i risultati, elaborati dall’Ufficio Studi, in collaborazione con l’ufficio Formazione di First Cisl, sono stati analizzati durante il corso di formazione “TheChange” svoltosi lo scorso giugno. Nella stessa sede sono stati oggetto di una attenta riflessione critica, per i risvolti importanti che potranno avere sulla futura azione negoziale dei 22 sindacalisti europei esperti in contrattazione presenti al corso.
Riportiamo alcuni dati sintetici. L’elaborazione, proposta al corso di formazione transnazionale “The Change”, è reperibile QUI.
Totale questionari compilati: 4.619
La maggior parte dei partecipanti appartengono alla categoria dei Professionals & Managers (63%).
Il problema Work life Management colpisce le donne più degli uomini, in tutte le fasce d’età.
Il sostegno familiare è molto importante (il 46% ha un sostegno), e dovrebbe essere considerato. Il 24% non ha alcun sostegno da parte della famiglia.
Per il 50% degli intervistati l’equilibrio vita personale-vita lavorativa è importante, sente necessario dedicarsi agli hobby e alla vita sociale.
Da 40 a 60 anni l’equilibrio vita personale-vita lavorativa diventa più importante anche per gli uomini.
Il 31% del campione ha problemi significativi di equilibrio tra vita professionale e vita privata. Bulgaria, Italia e Spagna sono i paesi in cui le politiche WLM hanno un ruolo minore.
Le iniziative di WLM messe a disposizione dall’azienda non sono utilizzate dal 60% degli intervistati. Gli uomini li usano relativamente meno delle donne
Le iniziative offerte dalle aziende sono principalmente smart working (15%) e flessibilità (26%), ma non sono utili a tutti.
Professionals & Managers mostrano maggiori preoccupazioni nell’uso della conciliazione e nell’uso della tecnologia al di fuori dell’orario di lavoro.
Per il 25% l’uso di dispositivi mobili al di fuori del lavoro è positivo, per il 34% è negativo. Finlandia, Regno Unito e Grecia sono i paesi in cui i dispositivi sono meno utilizzati al di fuori del lavoro.