Le relazioni industriali in Banca Carige tornano a registrare un’alta temperatura. Lo scrive “Finanzareport.it”. L’articolo, dal titolo “Carige, sindacati all’attacco dopo cessione a Ibm”, parla della recente esternalizzazione dell’information technology dell’istituto ligure alla newco “Joint for Growt”, società partecipata da Ibm.
“La sottoscrizione di un sistema di garanzie per i lavoratori coinvolti – interviene Vilma Marrone dalla segreteria nazionale First Cisl – non modifica di una virgola la nostra ferma contrarietà alle esternalizzazioni, che depauperano il gruppo di professionalità. Ora ci attendiamo segnali in netta controtendenza, a cominciare dall’ingresso dei rappresentanti dei lavoratori negli organi di controllo della banca e dal vincolo delle retribuzioni dei top manager a obiettivi sociali quali la ripresa dell’occupazione e il sostegno alle famiglie e alle imprese del territorio”: commenta Vilma Marrone, della segretaria nazionale di First Cisl, alla firma dell’accordo, avvenuta nella tarda serata di ieri, sulle ricadute della cessione dell’information technology di Carige alla newco Joint for Growth, società partecipata maggioritariamente da Ibm, mentre la banca ligure detiene una quota minoritaria.
“L’operazione – spiega Alessandro Mutini, responsabile di First Cisl in Carige – rientra fra quelle incluse nel piano industriale presentato dall’ad Paolo Fiorentino. Pur rimanendo contrario alle esternalizzazioni dei lavoratori e delle lavorazioni, il sindacato ha cercato di offrire il massimo delle tutele ai 136 dipendenti interessati dalla cessione. Aver sancito che la newco applicherà il contratto del credito e che si iscriverà all’Abi rappresenta un elemento di garanzia e continuità. La contrattazione integrativa applicata sarà quella prevista in Carige con l’accordo dello scorso dicembre. Abbiamo poi ottenuto garanzie occupazionali che arrivano fino a dieci anni ed abbiamo sancito alcune importanti scelte organizzative come il mantenimento della sede dell’azienda a Genova e l’utilizzo dello smart working”.
“Adesso è necessario che Carige – conclude Mutini -, nel mettere in atto le misure riorganizzative previste dal piano, applichi pienamente gli accordi sottoscritti, a cominciare da quello sulle politiche commerciali, rispettando gli impegni assunti verso i dipendenti e riconoscendo loro concretamente lo straordinario impegno profuso negli ultimi difficili anni. Nel contempo, ci aspettiamo azioni orientate alla difesa del risparmio e del lavoro, elementi essenziali per permettere a Carige di riappropriarsi pienamente del proprio ruolo di banca del territorio”.