Bdm Banca, i sindacati ai vertici: a settembre netto cambio di passo o intraprenderemo ulteriori iniziative

“Un settembre caldo per la Bdm Banca”; con questo titolo il Corriere del Mezzogiorno torna a occuparsi del nuovo corso dell’istituto di credito pugliese. “Un avvertimento «necessario» – scrive il giornalista Vito Fatiguso che firma l’articolo – inviato prima dei giorni caldi del Ferragosto. Perché al rientro le temperature delle relazioni industriali potrebbero tornare a raggiungere picchi elevati. Nella grande casa della Bdm Banca (ovvero la Banca Popolare di Bari) torna la mobilitazione dei lavoratori sostenuta dai sindacati di categoria. Il 17 aprile scorso i dipendenti incrociarono le braccia per tenere il primo (storico) sciopero dalla costituzione della banca (1960)”.

“Le rivendicazioni” si legge ancora sul quotidiano vanno “dalla riduzione dell’incidenza del contratto di solidarietà all’adeguamento dei tassi d’interesse per i mutui concessi al personale, dall’importo dei buoni pasto alle mancate politiche commerciali di rilancio”.

Il Corriere del Mezzogiorno pubblica il telegramma che le organizzazioni sindacali hanno indirizzato nei giorni scorsi ai vertici di Bdm Banca, istituto controllato dal Mediocredito”. «Le scriventi, è riportato nel testo firmato da Fabi, First Cisl, Fisac Cgil, Uilca e Unisin, diffidano e stigmatizzano la condotta aziendale nei riguardi del personale ed in ambito di confronto sindacale: dilatoria nelle risposte e nei provvedimenti per i dipendenti, reticente sugli aspetti strategici e gestionali della banca».  Viene contestato il mancato riscontro alle richieste formulate nei mesi passati (…) Per settembre ci aspettiamo un netto cambio di passo in mancanza del quale saranno intraprese ulteriori iniziative».

Fatiguso evidenzia che “l’appello è indirizzato, in particolare, al nuovo consiglio d’amministrazione visto che nel ruolo di amministratore delegato è stato confermato Cristiano Carrus”. Il giornalista scrive inoltre che “ci sarà da intervenire e riprendere la linea del confronto tenendo presente che i problemi della banca non sono risolti. Anzi, da quanto si apprende sarebbero in fase di definizione provvedimenti per il distacco di unità lavorative di Bdm Banca verso la capogruppo. Opzione da condividere con il sindacato. Inoltre, il risultato della prima semestrale 2023 porta ancora una perdita, pari a 3,1 milioni, anche a causa dei costi operativi che registrano un incremento del 6,8% passando dai 118,36 milioni dei primi sei mesi del 2022 ai 126,37 milioni al 30 giugno 2023 (crescita legata all’aumento delle spese per il personale). Ecco perché, hanno sottolineato i sindacati, cambiare la denominazione della banca senza mettere mano alla creazione di nuovi prodotti finanziari rischia di essere una manovra fine a se stessa”.