Maddalena Acquaviti, fringe benefit, indispensabile rivedere la normativa

L’editoriale di Maddalena Acquaviti, segretaria First Cisl Milano Metropoli, dal titolo “Fringe benefit, indispensabile rivedere la normativa”.

“Come noto e come abbiamo comunicato nell’informativa “Decreto Lavoro – varate le nuove norme” del 23 maggio 2023, uno degli interventi introdotti dal Decreto ha riguardato, per il solo 2023, l’incremento della soglia dei fringe benefit fino a 3000€ limitatamente ai lavoratori dipendenti con figli a carico. Per tutti gli altri la soglia resta a 258,23€.

Una delle richieste presentate dalle Organizzazioni Sindacali all’Esecutivo era la revisione della materia da realizzare con interventi strutturali per poter definire un welfare realmente rispondente ai bisogni delle persone, come avevamo evidenziato in un precedente articolo  dal titolo “Necessario consolidare i bonus in misure strutturali”.

La soluzione individuata dall’Esecutivo che, come da ultime indiscrezioni, speriamo, possa essere ulteriormente modificata in sede di conversione in legge risponde solo in parte a queste richieste.

Positivo, naturalmente, l’incremento del tetto che, però, resta un elemento isolato e a termine.

Questo impedisce di fatto, di effettuare scelte e valutazioni di prospettiva più ampia come, invece, sarebbe stato possibile fare con un intervento a lungo termine.

Sarebbe stato, inoltre, opportuno tramutare la soglia in franchigia in modo da non correre il rischio di inficiare il beneficio fiscale.

Non troviamo convincente neanche aver previsto l’incremento solo per le famiglie con figli.

Come i dati confermano, le famiglie con figli sono a maggior rischio di povertà rispetto ad altre fasce della popolazione e, per questo, ma sono necessari interventi di welfare mirati e a spettro più ampio a cui questa misura risponde molto parzialmente.

Altra fascia di lavoratori che sappiamo essere in grande difficoltà sono i più giovani che, appena entrati mondo del lavoro, spesso hanno stipendi più bassi e, quindi, avrebbero, invece, necessità di strumenti a sostegno del reddito. Spesso, proprio per questo motivo, non sono nelle condizioni di formare una famiglia, in particolar modo nella città di Milano dove il caro vita sta raggiungendo livelli allarmanti. Purtroppo, loro sono del tutto esclusi da questa misura di cui, invece, sarebbe stato opportuno beneficiassero.

Questo si rende ancora più evidente nel settore bancario dove l’impatto della norma può riguardare gli interessi su finanziamenti e mutui; una soglia di gran lunga più bassa per i giovani senza figli rischia di penalizzarli ulteriormente rispetto ai loro colleghi.

Infine, il rischio che ravvisiamo è che le aziende, nella difficoltà di reperire le informazioni, implementare i sistemi informatici ed effettuare distinzioni sulla platea dei lavoratori, si attengano alla soglia più bassa inficiando di fatto l’intervento normativo.”

Comunicazione First Cisl Milano Metropoli

All.: editoriale Maddalena Acquaviti