Maddalena Acquaviti, necessario consolidare i bonus in misure strutturali

L’editoriale di Maddalena Acquaviti, segretaria First Cisl Milano Metropoli, dal titolo: “Necessario consolidare i bonus in misure strutturali”.

L’anno dei bonus, così potremmo definire l’anno appena trascorso: benzina, bollette, trasporti oltre all’incremento dei fringe benefit.

Tutte misure straordinarie che, mancando del requisito strutturale, faticano a rientrare nell’alveo del welfare, ovvero quell’insieme di interventi strutturali destinati a tutelare le persone dalle condizioni di bisogno per migliorarne la qualità della vita e il loro benessere.

Nel 2022 sono molte le aziende del settore del credito e delle assicurazioni, operative anche sul territorio milanese, che hanno usufruito dei vantaggi fiscali rivenienti dall’aumento dell’importo relativo ai fringe benefit, tra le quali, solo per fare alcuni esempi: Banca Intesa Sanpaolo, UniCredit, Fineco Bank, Euronext e Fiditalia.

Nella stragrande maggioranza dei casi le iniziative sono state promosse dalle organizzazioni sindacali o, comunque, frutto di un accordo tra sindacato e aziende.

L’incremento della soglia a 3.000 euro per i fringe benefit ha consentito, in particolare nel nostro settore, di arginare l’effetto dirompente determinato dal consistente rialzo dell’inflazione e, di conseguenza, del tasso BCE, ovvero un insieme di fattori negativi che, seppur calmierati, hanno prodotto un impatto negativo sui “cedolini” di fine anno. Al proposito, alla luce dei cambiamenti avvenuti negli ultimi due/tre anni, la revisione del Capo IV del TUIR (testo unico delle imposte sui redditi – redditi di lavoro dipendente) appare assolutamente necessaria.

L’attuale congiuntura socio-economica evidenzia come la tenuta e la crescita dei livelli salariali non possa essere determinata da strumenti o misure straordinarie, ma deve passare attraverso un processo strutturale di redistribuzione della ricchezza e non solo di remunerazione degli azionisti, con il coinvolgimento e la partecipazione di tutte le parti in causa: sindacati, lavoratori, aziende, associazioni datoriali e istituzioni.

Un ulteriore fattore di crescita è rappresentato dal welfare che non può però essere identificato solamente in un, seppur indispensabile, vantaggio economico.

Il welfare è tale quando interviene attraverso benefici che vanno ben oltre lo stipendio, offrendo un insieme di fattori comprendenti, soprattutto, servizi e strumenti di work-life balance, oltre a prestazioni economiche, a sostegno delle fasce più fragili della popolazione e dei lavoratori.

Il coinvolgimento del sindacato è necessario, infatti, tramite la sottoscrizione di accordi, identifica i reali fabbisogni delle persone e propone strumenti di intervento, monitorandone l’utilizzo e le ricadute.

La strada è tracciata e la partecipazione è il traguardo finale.

Comunicazione First Cisl Milano Metropoli

All.:  editoriale Maddalena Acquaviti