23 aprile. La vita ai tempi del Covid-19

Esiste anche nell’emergenza sanitaria un tema di genere? Il virus che, pure, non guarda in faccia a nessuno e colpisce in maniera democratica e indistinta chiunque pare saper distinguere molto bene fra i generi. Infatti il SARS-CoV-2 sta colpendo più violentemente gli uomini di quanto non faccia con le donne. Perché? Difficile capire adesso quale sia il motivo di questa differenza. La spiegazione potrebbe essere molto più complessa di quanto si immagini. Probabilmente si capirà quando saranno disponibili tutti i dati di questa pandemia e si saprà qualcosa in più su come agisce il virus. Scoprirlo aiuterebbe a raccogliere elementi utili per il trattamento e la cura della malattia di cui beneficerebbero sia le donne che gli uomini.

Alcune ipotesi vengono, comunque, avanzate fin d’ora: potrebbe dipendere da fattori biologici (la proteina ACE2 più presente nelle donne per fattori genetici e ormonali, un sistema immunitario più forte) o ambientali (maggiore scrupolosità nell’igiene, minore dipendenza dal tabacco). Qualcuno inizia anche a sostenere che questa differenza potrebbe essere solo apparente e dipendere da una sovrastima della mortalità maschile rispetto a quella femminile dovuta alle modalità di rilevamento, per altro parziale, dei dati. Insomma, bisogna attendere del tempo e studi certi.

Fatto sta che, proprio per questa che sembra una maggiore resistenza femminile all’infezione, qualcuno sta avanzando l’ipotesi che siano proprio le donne a tornare prima al lavoro e alla vita normale perché considerate meno a rischio. Inoltre, nelle famiglie in cui l’uomo, spesso il solo breadwinner, è venuto a mancare a causa della malattia, è venuta a mancare la sola fonte di reddito esponendo il nucleo familiare a un maggiore rischio di povertà; in casi come questi il lavoro femminile diventa una primaria esigenza. Emerge, quindi, che un numero maggiore di donne nel mondo del lavoro porterebbe vantaggi anche nel corso dell’emergenza sanitaria rendendo lampante quello che per noi era evidente da tempo: più donne che possono accedere al mondo del lavoro non solo sono una ricchezza per l’economia nazionale e familiare ma anche una maggiore garanzia di sostenibilità complessiva del sistema.

Sulle donne, però, pesa generalmente il carico degli impegni di cura di anziani, disabili e minori. In questa fase, con i genitori spesso a distanza e i figli in casa, la gestione della vita familiare va conciliata più che mai con il lavoro; infatti, se da una parte è risolto il problema degli spostamenti per portare i figli avanti e indietro a scuola/sport/attività dall’altra si è aggiunto quello della compatibilità del tempo di lavoro con la gestione sia del tempo di studio che di riposo dei figli per il quale non ci si può far aiutare né dai nonni né dalle babysitter. Molte mamme ci raccontano che non sanno più cosa inventarsi per riuscire contemporaneamente a lavorare e occuparsi dei bambini a casa. Lo speciale congedo di soli 15 giorni per i due mesi risolve solo parzialmente il problema. Inoltre se, come pare, dovessero riaprire le aziende e attività ma le scuole dovessero restare chiuse chi si occuperà dei figli? Verrà prorogato il congedo straordinario ad libitum o verrà scaricato sulla famiglia e, quindi, spesso sulle donne la soluzione del problema?

Tuttavia, proprio questa situazione che vede in casa in egual misura sia le donne che gli uomini potrebbe portare ad un riequilibrio delle mansioni domestiche e di cura da prolungare anche dopo l’emergenza. Nelle vostre famiglie come sta andando? Sta cambiando qualcosa? Si stanno innescando nuove dinamiche e nuovi equilibri?

Subito servono soluzioni come ha già chiesto e proposto la CISL ad ogni livello ma bisogna anche guardare in prospettiva. Fra i temi che andranno ripresi quando si tornerà alla normalità, quindi, non potrà mancare la discussione su una maggiore presenza delle donne nel mondo del lavoro e una revisione degli strumenti di conciliazione vita-lavoro partendo da una verifica, innanzitutto, delle abitudini e le esigenze familiari che potrebbero essere state modificate in modo stabile e permanente dall’emergenza.

Restando in tema, oggi che è la giornata mondiale del libro, segnaliamo l’iniziativa “Milano da leggere 2020” che mette a disposizione dieci libri per dieci scrittrici che saranno scaricabili gratuitamente dal 15 aprile al 30 giugno

https://www.comune.milano.it/-/milano-da-leggere-2020.-dieci-libri-per-dieci-scrittrici-i-talenti-delle-donne-al-centro-della-quinta-edizione

Le ultime notizie:

Registriamo molti problemi sugli anticipi della CIG da parte delle banche

https://www.firstcisl.it/2020/04/colombani-ritardi-su-cig-e-prestiti-non-devono-scaricarsi-sui-lavoratori/

Gli interventi della regione Lombardia per la ripresa economica e la deliberazione 3075 del 20 aprile https://www.regione.lombardia.it/wps/portal/istituzionale/HP/DettaglioRedazionale/istituzione/attivita-istituzionali/interventi-ripresa-economica

Da oggi al via i test sierologici https://www.lombardianotizie.online/test-sierologici-centri-prelievi/

La Comunicazione FIRST CISL di Milano Metropoli