26 marzo. La vita ai tempi del Covid-19

La storia dell’epidemiologia c’entra con un birrificio.

Quando nella metà del 1800 ci fu un’epidemia di colera a Londra, di virus e batteri non si sapeva ancora nulla. La teoria accreditata all’epoca riteneva che la diffusione delle malattie fosse causata da “miasmi” nell’aria. Il medico britannico John Snow (sì, ha lo stesso nome del personaggio di “Games of Thrones”) studiò i contagi nell’area di Broad Street. La zona risultava essere una tra le più colpite dalla malattia, il contagio era estremamente diffuso ma c’era qualcuno che sembrava esserne immune: i lavoratori del birrificio che potevano bere birra gratuitamente durante l’orario di lavoro.

Perché proprio loro? Si potrebbe avanzare un’ipotesi, la più semplice e più gradita, ma, purtroppo, sarebbe quella sbagliata. No, non era merito dell’alcool, non era quello a proteggere i lavoratori e, per quanto ci piacerebbe credere il contrario, l’alcool non fa bene. Snow intuì che il colera non si trasmettesse con l’aria ma con l’acqua e che la birra risultasse essere più salutare dell’acqua solo perché il processo di produzione, che ne prevede l’ebollizione, uccide il vibrione del colera.

Allo stesso modo ora gli epidemiologi e, con loro, anche noi ci chiediamo per quale motivo alcune regioni, come la nostra Lombardia e in particolare le zone di Bergamo e Brescia, siano colpite più di altre, perché gli uomini sembrano essere più vulnerabili delle donne al SARS-CoV-2. E non è detto che dipenda dall’aria inquinata o da fattori ormonali.

Ci vorrà molto tempo e molti dati affidabili per avanzare ipotesi che dovranno, comunque, essere verificate scientificamente.

Nel frattempo, sappiamo solo che dobbiamo attenerci alle disposizioni che ci sono state date e soprattutto che dobbiamo continuare a mantenere il distanziamento sociale perché il coronavirus, lui sì, si tramette per via aerea pur non essendo causato dai “miasmi”.

Proprio per questo le Organizzazioni Sindacali hanno continuato a chiedere a gran voce di chiudere le attività non essenziali e di mettere il più possibile in sicurezza coloro che devono necessariamente recarsi nei posti di lavoro.

Pertanto, c’è stata grande soddisfazione per il lavoro svolto con il governo su questo argomento come si può leggere qui https://www.cisl.it/primo-piano/15630-coronavirus-intesa-governo-sindacati-ridefinito-l-elenco-delle-attivita-produttive-indispensabili-furlan-la-tutela-della-salute-e-della-sicurezza-dei-lavoratori-e-oggi-l-obiettivo-prioritario.html e qui https://www.firstcisl.it/wp-content/uploads/2020/03/CglCislUil_20200325.pdf

Inoltre, è stato firmato un protocollo dedicato agli operatori sanitari che sono sicuramente la categoria più esposta al contagio. Fra di loro risultano esserci molti infetti e purtroppo anche 30 decessi fra i medici https://www.cisl.it/primo-piano/15468-coronavirus-landini-furlan-e-barbagallo-insieme-ai-segretari-di-pubblico-impiego-e-medici-scrivono-a-conte-su-scarsita-dispositivi-di-protezione-serve-tempestivita-e-coerenza-negli-interventi.html

A tutti loro va la nostra totale gratitudine.

Le banche riceveranno solo su appuntamento in tutta Italia https://www.firstcisl.it/2020/03/coronavirus-sindacati-in-banca-solo-su-appuntamento-in-tutta-italia/ ma ora ci sono le pensioni da erogare https://www.firstcisl.it/2020/03/coronavirus-colombani-no-a-corsa-in-banca-per-le-pensioni-governo-intervenga/

Il comune di Milano lancia un appello alle imprese affinché mettano a disposizione dei dispositivi informatici per i ragazzi che sono a casa da scuola. Perché non proporlo anche alle nostre aziende?

https://www.comune.milano.it/-/pubblicato-un-avviso-esplorativo-per-le-imprese-che-vogliono-donare-strumenti-per-favorire-la-didattica-a-distanza

I nostri report sono sempre qui https://www.firstcisl.it/milanometropoli/

La Comunicazione FIRST CISL di Milano metropoli