Congresso di Gruppo ISP, Colombani: lavoriamo assieme e guardiamo avanti

Archiviate le due giornate dedicate alla Capogruppo, con l’elezione a segretario responsabile di Enrico Cocciolla, l’apertura del secondo congresso First Cisl del Gruppo Intesa Sanpaolo, in corso di svolgimento al Club Hotel Dante di Cervia (RA), è stata caratterizzata dagli interventi di Fedele Trotta e Riccardo Colombani.

Dopo l’intervista a don Umberto Cocconi, responsabile della pastorale giovanile della diocesi di Parma, che ha parlato di valori connessi all’attività sindacale quali coerenza, incontro, ascolto, lavoro di squadra e giustizia sociale, gli oltre 120 delegati provenienti da tutta Italia presenti nella località romagnola o collegati in videoconferenza, hanno potuto ascoltare un’ampia panoramica sia sulla situazione aziendale che sul settore bancario italiano.

In particolare, dopo i saluti degli ospiti (segretari delle altre organizzazioni sindacali operanti in Intesa Sanpaolo e segretari responsabili First Cisl dei gruppi Unicredit, Banco BPM e Deutsche Bank), il segretario di Gruppo, Fedele Trotta, avvalendosi anche del supporto dei colleghi Carlo Sabetta per la divisione Private, Enrico Cocciolla per Banca dei Territori, Mauro Fanan (altre professionalità) e Maria Concetta Mummolo (referente donne e politiche di genere) ha tracciato un bilancio degli ultimi mesi di attività, con l’occhio rivolto alle sfide future che attendono il nostro sindacato, all’interno di uno dei maggiori gruppi bancari a livello europeo.
Dopo aver ribadito «i buoni rapporti con le altre sigle sindacali, in quanto tutti impegnati sullo stesso fronte, quello della difesa del lavoro e dei lavoratori», pur non potendo ancora formulare un giudizio completo sul piano industriale recentemente presentato da Intesa Sanpaolo, Trotta ha evidenziato come certamente non si possono condividere scelte che a noi appaiono strategicamente sbagliate, quali la chiusura delle filiali a beneficio dei camper, mandati a presidiare territori sempre più desertificati, o la cessione dei colleghi che si occupano di formazione, una grande contraddizione rispetto ai principi enunciati dalla banca, di cui ancora non riusciamo a capire i veri motivi».
Stigmatizzate le ottomila rinconversioni professionali previste, la corsa esagerata al taglio del cost/income con contemporanea spinta all’aumento dei ricavi da commissionale, in costanza di una carenza cronica di personale che ha spinto cinquemila colleghi ad avanzare richiesta di adesione all’esodo («segno di una forte demotivazione professionale»), il segretario responsabile ha chiuso con un auspicio, rivolto ai dirigenti sindacali: «Ognuno di noi può fare molto ma sarà sempre meno di quanto si potrebbe fare assieme».

A conclusione di un ampio ed articolato dibattito, ha preso quindi la parola il segretario generale First Cisl Riccardo Colombani, il quale ha iniziato la relazione evidenziando come «l’organizzazione debba essere unita e dibattere, soprattutto nel luogo a ciò deputato, cioè il congresso. Ma questo deve servire a migliorarci, quindi bisogna guardare avanti e non nello specchietto retrovisore.
La missione del sindacalista è bellissima, perché tendenzialmente siamo sempre dalla parte giusta – ha quindi sottolineato Colombani – Oggi viviamo in un tempo difficile ma non dobbiamo rassegnarci. Serve un lavoro di squadra a supporto delle segreterie e della delegazione trattante».
L’attenzione si è poi spostata su tematiche di carattere generale, in particolare sulla partecipazione finanziaria (e quindi decisionale) dei lavoratori, in cui il sindacato può essere protagonista, grazie alla sua ampia rappresentatività, e sulle pressioni commerciali, a proposito delle quali il segretario ha ribadito la contrarietà alle campagne prodotto e la necessità di insistere per rendere esigibile il relativo accordo nazionale, sottoscritto nel 2017.

I lavori si concluderanno domani, con il rinnovo del direttivo e l’elezione dei nuovi organismi di coordinamento.