“Finanziare la transizione verde. La contrattazione collettiva transnazionale e il ruolo dei Cae nel sostenere il passaggio delle banche europee alla responsabilità ambientale e sociale. Focus sui nuovi profili professionali e sulla riqualificazione dei professionisti e manager” è il titolo del progetto finanziato dalla Commissione europea e di cui First Cisl è capofila, che volge alla fase finale con una conferenza internazionale il 5 dicembre a Bergamo, presso il Centro Congressi Giovanni XXIII.
Cliccando qui dalle ore 14.30 del 5 dicembre sarà possibile seguire la diretta della tavola rotonda organizzata da First Cisl per l’occasione e che vedrà la partecipazione di:
Riccardo Colombani, Segretario generale nazionale First Cisl,
Paolo Tomassetti, Università di Milano, Etui,
Francesca Boccia, Coordinatrice della Commissione nazionale sull’Intelligenza artificiale, Federmanager,
Francesco Seghezzi, Presidente Adapt.
Modera Sergio Luciano, Direttore di Economy.
Come si legge nel sito di First Cisl Internazionale, dal progetto emerge forte il messaggio che la transizione ecologica e digitale non può avvenire senza le lavoratrici e i lavoratori. Quando si parla di transizione ecologica, il termine “sostenibilità” assume significati diversi a seconda del contesto. Nel Green Deal europeo, essa si riferisce principalmente alla decarbonizzazione; nel settore finanziario, invece, con il concetto di Green Finance la sostenibilità diventa sinonimo di fiducia, credibilità e reputazione verso i cittadini.
Non si tratta solo di ridurre le emissioni o di investire in green bond, occorre ripensare il modo stesso di fare banca, ponendo attenzione non solo al clima esterno, ma anche al clima interno delle imprese, agli impatti sociali e alle ricadute sui territori.
La sostenibilità delle scelte gestionali passa quindi attraverso l’attenzione alle persone: clienti, lavoratrici e lavoratori. Questo approccio, che guarda all’output sociale come parte integrante delle attività bancarie, è oggi supportato da normative europee che rafforzano il ruolo dei sindacati nella vigilanza sulle strategie e sulle attività delle imprese finanziarie.
Tra le sfide principali per chi lavora nelle banche c’è il reskilling, ovvero l’aggiornamento delle competenze per affrontare i cambiamenti del settore. La trasformazione green e digitale sta modificando profondamente il lavoro, e il rischio di obsolescenza anticipata delle competenze non può essere ignorato. Lavoratrici e lavoratori devono essere messi in condizione di aggiornarsi e crescere, per restare centrali nel nuovo modello di servizio che le banche stanno sviluppando.
Altro tema centrale è la tutela dell’occupazione e delle filiali sul territorio. La doppia spinta verso il digitale e il green non deve tradursi in ulteriori chiusure di sportelli o riduzioni di personale. Al contrario, occorre investire nella valorizzazione del lavoro umano, evitando il rischio di una “cultura dello scarto” e garantendo una transizione equa, solidale e intergenerazionale.
Sul fronte dei prodotti finanziari, la lotta al greenwashing – cioè l’uso improprio del marchio ‘sostenibile’ come strategia di marketing – è essenziale per tutelare clienti, lavoratrici e lavoratori. Il ruolo dei consulenti finanziari deve evolvere verso una consulenza indipendente e di qualità, che contribuisca realmente alla transizione green.
Questi e altri temi saranno al centro della tavola rotonda organizzata da First Cisl il 5 dicembre a Bergamo, nell’ambito della Conferenza finale, ultima tappa del progetto europeo “Financing the Green Transition” che vedrà la partecipazione di esperti, sindacati e partner scientifici come Adapt e l’Università di Łódź.
Per First Cisl la transizione green non può limitarsi a un’operazione di facciata: serve un cambiamento profondo e strutturale, in cui le persone tornino protagoniste tramite la contrattazione collettiva e la partecipazione. L’obiettivo è trasformare le banche in veri e propri motori di sviluppo sostenibile. A Bergamo si proverà a delineare le linee guida per un futuro in cui lavoro, ambiente e società possano evolvere insieme in modo armonioso e inclusivo.
La tavola rotonda è inserita nel contesto di un evento più ampio, la Conferenza annuale di Adapt, che rappresenta un’occasione che annualmente Adapt organizza per riflettere sul futuro del lavoro e sul ruolo della dimensione collettiva nel plasmarlo.
Nel corso della conferenza verrà anche presentato il libro pubblicato a conclusione dei lavori del progetto europeo, accessibile cliccando qui.
La locandina della tavola rotonda: