La desertificazione bancaria e la Sicilia. La Repubblica, edizione di Palermo, alimenta il dibattito sul ridimensionamento dell’offerta commerciale bancaria in regione rilanciando l’ultima analisi sul tema elaborata dalla Fondazione Fiba di First Cisl. “L’addio delle banche all’Isola. In un Comune su tre non esiste più uno sportello”. Questo il titolo del reportage firmato dai giornalisti Gioacchino Amato e Tullio Filippone. “Mentre i colossi bancari – scrivono – hanno ripreso un complesso Risiko di acquisizioni e fusioni, in Sicilia gli sportelli continuano a chiudere. In grandi città e soprattutto nei piccoli centri dove gli anziani si affidano alle poste e gli imprenditori fanno chilometri per ottenere un finanziamento”.
“Secondo l’ultimo report First Cisl – riporta la Repubblica – più di 360mila siciliani vivono in città senza banche. Un danno anche per gli imprenditori: 19mila aziende sono in territori senza sportelli e altre 27mila ne hanno uno solo. In totale le agenzie si sono ridotte da 1.122 del 2021 a 1.042 a fine 2023 e quest’anno l’emorragia è continuata. Nell’interno dell’Isola, dove c’è anche il record di strade provinciali e statali chiuse per frane, ignari clienti si sono visti trasferire il conto in filiali anche fuori provincia per la chiusura della propria”.
A comprova dei crescenti disagi per l’utenza Amato e Filippone riportano casi di chiusure di filiali decise da molti istituti bancari. L’inchiesta giornalistica evidenzia come non possa essere compensativo l’utilizzo dei servizi bancari ricorrendo agli ausili informatici. Nel citare il report di First Cisl si fa infatti notare come “nel 2023 soltanto un siciliano su tre, il 35%, usava l’internet banking, quindi app o home banking on-line. La media italiana è del 52%. Più in basso della Sicilia ci sono soltanto Campania e Calabria”.
Il segretario generale nazionale First Cisl, Riccardo Colombani, pone da tempo il tema della desertificazione bancaria che condiziona la vita di clienti privati e imprese: «Servono soluzioni in grado di ridurre significativamente l’impatto che la chiusura degli sportelli produce sulle fasce più fragili della popolazione. In un paese in cui oltre 4 milioni di persone risiedono in comuni privi di filiali bancarie ed in cui solo il 26% della popolazione tra i 65 e i 74 anni utilizza l’internet banking, non è più possibile ignorare il problema».
Per il segretario generale regionale First Cisl, Fabrizio Greco, «gli effetti della desertificazione bancaria in Sicilia hanno un impatto ancor più forte rispetto ad altre parti d’Italia. La regione sconta già delle carenze infrastrutturali che incidono sulla vita della clientela siciliana costretta, in alcuni casi, a spostarsi in altri comuni per avere accesso ai servizi bancari. Servizi che, ribadisco, sono essenziali e irrinunciabili. Le banche non possono abdicare al loro ruolo sociale. Come First Cisl da tempo teniamo accesi i riflettori sulla problematica proponendo all’opinione pubblica le analisi della Fondazione Fiba e rilanciando la proposta di istituire un Osservatorio regionale sull’attività bancaria. È arrivato il momento che la politica e le istituzioni intervengano su di una problematica che ha importanti risvolti sociali».
Qui il X report sulla desertificazione bancaria in Italia a cura di Fondazione Fiba di First Cisl (dati al 30 settembre 2024)
Qui i dati e i grafici sulla desertificazione bancaria in Sicilia
Qui tutti i dati e i grafici dell’Osservatorio sulla desertificazione bancaria in Italia