Insurance Day, grande risalto della stampa all’evento First Cisl dedicato al mondo delle assicurazioni

Nel corso dell’Insurance Day organizzato da First Cisl il 6 giugno a Roma, il segretario generale Riccardo Colombani ha rilanciato il tema della creazione del Finer: un Fondo d’investimento nazionale nell’economia reale. Non è stato secondario anche il tema della spesa sanitaria nazionale intermediata, ritenuta da Colombani “ancora troppo bassa”. Spazio anche al ruolo della contrattazione collettiva “strada maestra per aumentare i salari”.

Alla giornata dedicata al mondo delle assicurazioni la stampa ha dato ampio risalto. Ansa scrive: “Colombani (First Cisl), ancora bassa la spesa sanitaria intermediata”. Analoga impostazione per Adnkronos: “Assicurazioni: Colombani, ‘Ancora troppo bassa spesa sanitaria intermediata è fondamentale”, che ribadisce con un secondo lancio la proposta del Finer: “Risparmio: Colombani, ‘Ricchezza famiglie per finanziare transizioni digitale ed ecologica’. Fondo nazionale investimento in economia reale”. Borsa Italiana rilancia invece due note de Il Sole 24 Radiocor: “Banche facciano di più per stimolare il credito” e “Colombani, va aumentata spesa sanitaria intermediata”. Askanews fa notare che “in Italia la spesa sanitaria complessiva, pubblica e privata, è di circa 3 mila euro pro capite, mentre quella intermediata si ferma a circa 308 euro” e affida a due lanci il tema, così come la proposta del Finer: “Sanità, First Cisl: aumentare quota spesa intermediata. Evitare salute diventi diritto di pochi” e “Assicurazioni, First Cisl: Ora Fondo investimento in economia reale. Necessaria partnership pubblico-privato”.

“Il risparmio delle famiglie finanzi la crescita sostenibile” titola Avvenire. “Più investimenti nell’economia reale” scrive Il Tempo. Su Notiziedì: per Colombani “accanto al servizio sanitario nazionale deve crescere il peso della sanità integrativa”. Il Messaggero, Il Mattino, Leggo, Il Gazzettino ed il Corriere Adriatico scrivono “assicurazioni e fondi: accanto al servizio sanitario nazionale, cresca il peso della sanità ”. Sull’intervento di Riccardo Colombani all’Insurance Day, La Stampa titola: “Deve crescere il ruolo della sanità integrata pagata dalle assicurazioni o solo i ricchi potranno curarsi”. Stessa impostazione de La Provincia Pavese, La Sentinella del Canavese e La Gazzetta di Genova. Su Panorama l’auspicio del segretario generale della Cisl è che “cresca il peso della sanità integrativa”. Su Italia Informa: “assicurazioni, Colombani: fondamentali per la creazione di un Fondo d’investimento nazionale nell’economia reale”.

Gli stessi titoli accomunano Forum Italia, Investment News, Cronache del Mezzogiorno, Cronache della Calabria, Cronache di Abruzzo e Molise, Campania Press, Città di Napoli, Corriere Flegreo, Gazzetta di Genova, Corriere di Palermo, Cronache di Bari, Corriere di Ancona, Corriere di Bologna, Il Giornale di Torino, Ondazzurra, Venezia24: “Assicurazioni, First Cisl: ora Fondo d’investimento nazionale” e “First Cisl: in Italia spesa sanitaria 3 mila euro pro capite”.

Tutte le citate testate in rassegna stampa hanno rilanciato le considerazioni del segretario generale di First Cisl, Riccardo Colombani. “L’idea che le grandi transizioni e la trasformazione dei nostri sistemi produttivi — ha detto Colombani — vadano finanziate anche con il risparmio si è ormai affermata a livello europeo. Il consenso attorno all’unificazione dei mercati dei capitali non deve però far perdere di vista l’esigenza, particolarmente acuta per la nostra economia, di indirizzare il risparmio allo sviluppo delle piccole e medie imprese. Obiettivo a rischio qualora si decidesse di dar vita esclusivamente ad un prodotto finanziario europeo destinato ad accrescere la competitività delle imprese Ue. Considerate infatti le dimensioni ridotte della Borsa italiana, la cui capitalizzazione in rapporto al Pil è nettamente inferiore a quella della Germania e soprattutto della Francia, e l’alta incidenza di microimprese e imprese non quotate, è ragionevole supporre che la nostra economia avrebbe difficoltà ad intercettare l’afflusso del risparmio”.

“Sarebbe quindi opportuno — ha proseguito — che l’Italia si dotasse di un’infrastruttura d’investimento nazionale in grado, nella logica europea di unione dei risparmi e degli investimenti, di canalizzare il risparmio verso il nostro tessuto produttivo. Il Fondo nazionale di investimento nell’economia reale, che abbiamo proposto insieme alla Cisl, prevede una partnership tra pubblico e privato e la garanzia del capitale investito, con precisi limiti temporali e di ammontare. La regia sarebbe affidata a Cassa depositi e prestiti, con la partecipazione di assicurazioni, banche, investitori istituzionali e l’industria del risparmio gestito. Tema centrale per la gestione delle transizioni è il coinvolgimento delle lavoratrici e dei lavoratori attraverso varie forme di partecipazione, come definite dalla proposta di legge d’iniziativa popolare presentata dalla Cisl”.

Di rilievo anche la tematica legata alle spese sanitarie intermediate. Riccardo Colombani ha fatto notare che “l’invecchiamento della popolazione e le grandi transizioni in corso pongono nuove esigenze di protezione e cura della persona. Nei prossimi anni il ruolo delle assicurazioni è quindi destinato a crescere. L’indice di dipendenza degli anziani, già oggi al 38%, salirà al 57,4% nel 2040 e al 63,5% nel 2050. È evidente che, accanto al servizio sanitario nazionale, deve crescere il peso della sanità integrativa (oggi al 3% del totale), anche in chiave di Long Term Care, finora marginale nella composizione della spesa privata, all’interno della quale la spesa diretta da parte delle persone (out of pocket) gioca un ruolo preponderante (23,1% del totale della spesa sanitaria). Aumentare la quota di spesa intermediata è fondamentale per favorire l’accesso a prestazioni a prezzi sostenibili ed evitare che la salute diventi un diritto per pochi”.

“In Italia — ha concluso Colombani — si stimano al 2021 in 15,6 milioni le persone iscritte a fondi sanitari, casse di assistenza e società di mutuo soccorso, per una spesa totale di 4,8 miliardi, che nel 2023 è salita fino a 5,2 miliardi, un incremento comunque modesto. Nel complesso la spesa pro capite, tenendo conto sia della sanità pubblica che di quella privata, è di circa 3mila euro. Poiché la spesa intermediata risulta di circa 308 euro pro capite, è evidente che vi sono per la sanità integrativa grandi spazi di crescita. Sotto questo aspetto è fondamentale la contrattazione integrativa e il ruolo delle parti sociali”.

Qui la sezione web dedicata all’Insurance Day 2024

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