First Cisl Lazio, urgente creare un osservatorio regionale sul credito

Ieri, 19 dicembre, si è svolto presso l’Auditorium Donat Cattin di Roma il convegno dal titolo “Crescita delle diseguaglianze nel Lazio e ruolo sociale delle banche”, organizzato da First Cisl Lazio.

Ai lavori, aperti dai saluti del segretario generale della Cisl Lazio Enrico Coppotelli e moderati dal giornalista Carlo D’Onofrio, hanno partecipato: Caterina Scavuzzo, segretaria generale First Cisl Lazio, Carlo De Masi, presidente Adiconsum nazionale, Fabio Vando, segretario generale Fondazione Salus Populi Romani e Maurizio Aletti, direttore generale Federlus. Il convegno è stato chiuso dall’intervento del segretario generale First Cisl, Riccardo Colombani.

Meridiana Notizie e Prima Pagina News hanno rilanciato l’evento titolando “Banche, First Cisl: Lazio in difficoltà, urge osservatorio regionale”, rilanciando la proposta di First Cisl formulata per fronteggiare il delicato momento: “Aumentare le erogazioni del credito bancario, garantire la biodiversità bancaria, istituire un osservatorio regionale e un modello economico più inclusivo per rilanciare l’economia della regione Lazio in profonda crisi”.

“Tra inflazione, caro bollette ed energia, con oltre il 50% dei comuni della regione senza uno sportello bancario a disposizione di imprese pubbliche e private – si legge su Meridiana Notizie – il ruolo sociale delle banche sembra essere venuto meno, pertanto, dal sindacato viene lanciato l’allarme per dare una svolta al fine di superare una crisi senza fine”.

Il segretario generale di First Cisl, Riccardo Colombani, ha ribadito l’importanza del ruolo sociale delle banche. «Un ruolo – ha detto – che si deve esprimere attraverso l’erogazione del credito, mission tra l’altro descritta nel Testo unico bancario. Siamo vicini ad una stagione difficile, con la possibilità che l’economia sprofondi in una recessione. Effetti derivanti dalla crisi, dalla guerra in Ucraina, che ha determinato un rialzo dell’inflazione ma soprattutto effetti negativi sulla nostra economia. Proprio per queste ragioni è importante che il sistema bancario continui in modo anticiclico a sostenere le economie, ad erogare credito e garantire la biodiversità bancaria attraverso banche grandi, competitive sui mercati internazionali, ma anche con quelle piccole e di medie dimensioni che possano sostenere l’economia. Un tessuto – ha concluso Colombani – di piccole e medie imprese che costituisce l’ossatura del nostro sistema produttivo, composto da quattro milioni di imprese che danno occupazione alla gran parte degli italiani».

Sulla stessa linea il segretario generale di Cisl Lazio, Enrico Coppotelli, che ha rimarcato quanto «sia fondamentale concentrarsi sulla questione bancaria e rilanciare un modello di banca tradizionale, capace di cogliere le opportunità offerte dall’evoluzione tecnologica, ma rimanendo nel contempo radicata nei territori ed al servizio del paese. La nostra regione – si legge ancora su Prima Pagina News – cresce meno rispetto a tante altre in Italia; si stanno vedendo tantissime difficoltà nei luoghi di lavoro e in tantissime professioni. Come Cisl chiediamo un osservatorio regionale sul credito, in un momento importante e fondamentale come questo, riuscire a governare questi processi è uno dei ruoli che il sindacato deve continuare ad avere. Vogliamo esserci per cambiare in meglio il nostro Paese».

La segretaria generale di First Cisl Lazio, Caterina Scavuzzo, ha evidenziato che nel Lazio «la situazione sta peggiorando; eravamo partiti con un 2022 in ripresa, ma eventi inattesi come la guerra, la crisi energetica e l’inflazione stanno creando dei grossi problemi: il Lazio è la terza regione, dopo Campania e Sicilia, con persone che si rivolgono ad enti per aiuti alimentari. Dati statistici – fa ancora notare Scavuzzo – ci dicono che le famiglie a bassa intensità lavorativa, in situazione di povertà lavorativa, stanno crescendo. A tutto questo, la Dia ci mette in evidenza come il Lazio sia tra le regioni maggiormente interessate dalla criminalità organizzata. Con questo panorama, quasi il 50% dei comuni della regione Lazio non ha uno sportello bancario. Questo crea problemi alle imprese, ma anche a tanti privati. Le concessioni di credito sono così diminuite negli anni per 75 miliardi. Il ruolo sociale delle banche sta venendo meno. Come sindacato vogliamo esserci, vogliamo partecipare per ricercare un modello economico più inclusivo e attento a non lasciare nessuno indietro».

 

La locandina del convegno

Lo studio a cura di First Cisl Lazio “2015-2021 – Evoluzione del credito nella rete fisica