Educazione finanziaria, Colombani: le banche facciano la loro parte, fondamentale il risparmio per la crescita

L’educazione finanziaria non può essere promossa solo attraverso la formazione e l’informazione, ma va considerata parte integrante della responsabilità sociale d’impresa. Non si tratta, inoltre, solo di tutelare il risparmio degli italiani, ma di promuoverne l’investimento nell’economia reale: per questo è necessario elevare lo standard di competenze finanziarie dei risparmiatori. Un obiettivo che può essere raggiunto solo se gli intermediari finanziari svolgono un ruolo di primo piano nel processo di educazione finanziaria, fornendo alla loro clientela – come prevede la dichiarazione dell’Ocse del 2005 – consigli imparziali e adottando un modello di consulenza alternativo all’attuale.

Questo il messaggio lanciato dal segretario generale di First Cisl Riccardo Colombani davanti agli studenti dell’Istituto superiore Polo Tecnico Scientifico “Brutium” di Cosenza, nel corso di una lezione sull’educazione educazione finanziaria organizzata da First Cisl Cosenza.

I lavori sono stati introdotti dal segretario responsabile di First Cisl Cosenza, Mario Loreto Via, dal saluto della dirigente scolastica, prof.ssa Rosita Paradiso, e del segretario generale aggiunto Ust Cisl Cosenza, Gerardo Calabria. Insieme a Colombani hanno partecipato il vice direttore generale Bcc Mediocrati Stefano Morelli, ed il professore di economia e finanza dell’Università di Calabria Damiano Silipo.

Il segretario generale di First Cisl ha sottolineato che l’Italia dispone di un asset cruciale ma solo parzialmente utilizzato: il risparmio delle famiglie italiane. “Banca d’Italia e Istat – ha spiegato Colombani – hanno rilevato che a fine 2020 le famiglie italiane detenevano ricchezze finanziarie per 4.800 miliardi di euro. A fine 2021 Banca d’Italia ha censito sui conti correnti bancari e postali delle famiglie un ammontare complessivo di 1.183 miliardi di euro. In questo contesto l’educazione finanziaria è proprio uno dei motori fondamentali per tutelare, incentivare e, soprattutto, valorizzare il risparmio, così come previsto dall’articolo 47 della Costituzione”.

“Su questo fronte – ha ricordato Colombani – First Cisl è particolarmente impegnata: durante il Mese dell’educazione finanziaria ha organizzato un convegno al quale ha preso parte Annamaria Lusardi, direttrice del Comitato Edufin; altre iniziative si sono tenute sia a livello nazionale che locale, protagoniste in particolare First Cisl dei Laghi e First Social Life. Anche nel corso del recente Congresso nazionale First Cisl e Fondazione Fiba hanno presentato un e-book basato su una serie di interviste effettuate alle lavoratrici e ai lavoratori delle banche. Da questo studio è emerso come i dipendenti bancari siano sottoposti a dei livelli di stress particolarmente rilevanti, che derivano dalle incessanti e diffuse pressioni commerciali”.

Colombani ha poi ripercorso le tappe che hanno condotto all’inserimento dell’educazione finanziaria nel nostro ordinamento. È stato nella fase di conversione in legge del decreto che ha salvato la Banca Monte dei Paschi di Siena (Legge n. 15/2017) che il Parlamento, attraverso un emendamento, ha recepito nel testo l’educazione finanziaria rifacendosi alla Dichiarazione dell’Ocse (Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico) del 2005. “Erano tempi difficili per le banche – ha osservato il leader di First Cisl –  in particolare per Mps. Il legislatore non si è accontentato di varare un intervento tampone, ma ha voluto anche dettare una normativa in grado di favorire l’acquisizione da parte dei cittadini delle competenze necessarie a valutare le decisioni di investimento”.

“La bussola è appunto la dichiarazione dell’Ocse del 2005, che afferma la necessità di consigli imparziali e obiettivi da parte degli intermediari ai risparmiatori. La formazione nelle scuole è senz’altro indispensabile per i risparmiatori di domani, ma non risolve il problema nel breve periodo. È un vulnus che va sanato – ha sottolineato il leader dei bancari della Cisl – anche perché la maggior quota del risparmio nel nostro Paese è nelle mani degli adulti over 60 anni”.

Il modello di consulenza ha quindi un’importanza cruciale: “È chiaro – ha detto il segretario generale di First Cisl ripercorrendo i temi trattati nella recente audizione davanti alla Commissione d’inchiesta sul sistema bancario – che va creata un’alternativa all’attuale modello in uso, e largamente prevalente, di consulenza su base non indipendente, che non consente il perseguimento di uno dei principali obiettivi della Mifid 2, ovvero il miglior interesse del cliente, uno dei doveri degli intermediari finanziari. Questa norma resta tuttora sulla carta”.

Colombani ha concluso ricordando la proposta di First Cisl sull’istituzione di un Fondo nazionale di investimento nell’economia reale alimentato dal risparmio degli italiani, uno strumento necessario per affiancare agli investimenti pubblici previsti dal Pnrr un consistente flusso di investimenti privati, in grado di rilanciare lo sviluppo nel segno della sostenibilità sociale e ambientale: “È un obiettivo possibile e ne abbiamo avuto prova con gli accordi raggiunti alla Conferenza di Glasgow Cop26 sul clima, dove si è deciso di intraprendere insieme un percorso virtuoso che porterà alla neutralità climatica. Allo stesso tempo l’educazione finanziaria è fondamentale per indirizzare il risparmio verso progetti che hanno a cuore l’ambiente e la coesione sociale e che pongano le basi per una crescita forte, duratura e sostenibile”.