Zurich Italia vuole chiudere 10 sedi, sindacati chiedono confronto coi vertici aziendali, si terrà nei prossimi giorni

Zurich Italia decide la chiusura di 10 sedi ed il trasferimento a Milano di 166 dipendenti, decisione giudicata “del tutto inaspettata” dal dirigente nazionale di First Cisl con delega sugli assicurativi, Roberto Garibotti, che insieme agli altri sindacati ha chiesto un incontro urgente all’amministratore delegato Alessandro Castellano.

La sezione economica del Corriere della Sera si occupa della vicenda titolando “Zurich chiude 10 sedi in Italia: focus su Milano e sullo smart working”. Sulla stessa linea Borsa Italiana e Affaritaliani che rispettivamente titolano “Zurich: parte la “cura” Castellano, progetto di chiusura per 10 sedi in Italia” e “Zurich, cura “dimagrante” di Castellano. In Italia chiuse 10 sedi”.

Per i sindacati, scrive Borsa Italiana rilanciando una nota de Il Sole 24 Ore Radiocor Plus,  Zurich “ha preso la palla al balzo di un protocollo siglato dai sindacati con l’Ania a febbraio per lo smart working, considerato molto avanzato e che servirà per la nuova normalità dopo la fine della pandemia. Il progetto della compagnia guidata da Castellano, in attesa dei dettagli, sembra andare «in senso opposto e utilizzare la scusa della remotizzazione del lavoro» aggiunge Garibotti» che spiega: «Zurich proporrebbe ai lavoratori di Bari, Brescia, Firenze, Genova, Modena, Napoli, Padova, Rimini, Roma e Torino di svolgere l’80% del lavoro da remoto e il residuo 20% dalla sede di Milano».

“In subordine – riporta il Corriere della Sera – ci sarebbe un generico impegno a trovare un ufficio presso la città di origine per garantire quella quota di lavoro da fornire in modalità non smart”.

Affari Italiani riprende quanto evidenziato da una nota sindacale in cui si legge come il responsabile della relazioni sindacali di Zurich Italia non abbia lasciato “spazi di discussione e di confronto” motivando l’iniziativa aziendale “con la necessità, da un lato, di implementare un modello di lavoro che consenta di rispondere in modo adeguato alle sfidanti evoluzioni del mercato assicurativo e, dall’altro lato, di ottimizzare i costi fissi, alla luce del profondo mutamento del contesto socio-economico e dell’accelerazione verso nuovi modelli di organizzazione del lavoro”.

Le citate testate riferiscono però che “poche ore dopo la lettera inviata dai sindacati nazionali (First Cisl, Fisac Cgil, Uilca e gli autonomi Fna e Snia), Castellano ha dato la disponibilità per un incontro che si terrà nei prossimi giorni. Da parte dei sindacati, oltre alle ricadute per il personale, si sottolinea il problema che si creerebbe per la clientela di Zurich Italia senza più un ispettorato dove rivolgersi per la richiesta di un rimborso. «Per questo – rimarca Roberto Garibotti –  abbiamo scritto anche all’Ivass, perché riteniamo molto grave la modalità con cui si vuole operare».