Verso rinnovo del contratto nazionale riscossione tributi. First Cisl sulla stampa, ipotesi accordo ci soddisfa

Verso il rinnovo del contratto collettivo nazionale del settore della riscossione tributi e del contratto integrativo aziendale per il triennio 2022/2024. Le agenzie di stampa e i siti specializzati in informazione finanziaria rilanciano l’ipotesi di accordo sottoscritto con Agenzia delle entrate-Riscossione dalle segreterie nazionali di Fabi, First Cisl, Fisac Cgil, Uilca, Unisin.

Ansa titola così il suo lancio: “Contratti: First, bene rinnovo riscossione settore interessato da riforma”. Per AdnKronos “Contratti: First Cisl, accordo positivo su rinnovo riscossione”.  Il Sole 24 Ore e Borsa Italiana richiamano in sintesi le cifre del possibile accordo titolando rispettivamente: “Nella riscossione nuovo contratto con aumento sui minimi del 6,4% per 8mila lavoratori” e “Riscossione: rinnovo contratti per 8mila addetti, aumento medio 165 euro”.

Nel dettaglio il nuovo contratto prevede un aumento tabellare di 165,84 euro per il capoufficio, suddiviso in tre tranche di 55,28 euro che decorrerà dal 1° gennaio 2022 con aggiornamenti progressivi fissati per il 1° gennaio 2023 ed il 1° gennaio 2024. Incrementata anche l’indennità di cassa che passerà dagli attuali 126,62 a 134,72 euro nei capoluoghi di provincia e dagli attuali 94,95 a 101,02 euro per gli altri centri. L’accordo fissa inoltre le linee guida di settore in materia di smart working.

Il contratto si intenderà tacitamente rinnovato di anno in anno qualora non venga disdettato almeno trenta giorni prima della scadenza. In caso di disdetta, le disposizioni contrattuali rimarranno integralmente in vigore fino a quando non saranno sostituite dal successivo contratto collettivo.

Sulle citate testate sono intervenuti il segretario nazionale di First Cisl Alessandro Delfino e la coordinatrice nazionale di settore Emma Marra dichiarando  «Siamo molto soddisfatti per il risultato ottenuto in un momento di difficoltà economica e politica del Paese e di grande incertezza per il futuro del settore, interessato da un progetto di riforma di cui ad oggi non è ancora possibile intravedere le ricadute sulle lavoratrici e sui lavoratori».