Esecutivo First Cisl, le sfide per il settore nel nuovo scenario politico

Si è svolto ieri il Comitato esecutivo nazionale di First Cisl. Nella sua relazione introduttiva il segretario generale Riccardo Colombani ha ricordato l’importanza del passaggio di testimone tra Annamaria Furlan e Luigi Sbarra al vertice della Cisl: “Sbarra è la persona giusta – ha detto – per guidare la Cisl in un momento così difficile per il Paese, in continuità con il lavoro di Furlan, che ha lasciato un segno profondissimo nell’organizzazione”.

Colombani ha toccato poi il tema della situazione sanitaria del Paese, del piano vaccinale e della confusione che ancora lo circonda, con i riflessi che questo comporta sulla stagione congressuale. 

Il cambio di governo, intanto, ha riportato in primo piano la riforma degli ammortizzatori sociali. Luigi Sbarra ha evidenziato la necessità di garantire una copertura universale, una prospettiva senz’altro auspicabile. Colombani ha ripercorso l’esperienza maturata nel settore bancario ed evidenziato il ruolo positivo che i Fondi di solidarietà hanno svolto da quando sono stati istituiti.

Restando alle vicende del settore, resta in primo piano il problema delle pressioni commerciali. Il segretario generale di First Cisl ha ribadito l’importanza del protocollo su politiche commerciali e sull’organizzazione del lavoro, ma ne ha sottolineato anche la sostanziale disapplicazione. Di qui l’esigenza di attivare un circuito virtuoso che dai gruppi porti in modo tempestivo le segnalazioni all’attenzione della commissione nazionale.

Una delle novità più rilevanti sul piano sindacale è senz’altro quella dell’accordo sullo smart working firmato nel comparto assicurativo, che tra le altre cose ha stabilito il diritto al buono pasto per chi si trova in lavoro agile. Le compagnie assicurative hanno guadagnato una posizione sempre più centrale nel mondo finanziario, come dimostra il ruolo svolto da Unipol attraverso Bper nell’operazione Intesa Sanpaolo – Ubi. “Ho detto di recente che anche Generali – ha ricordato Colombani – dovrebbe fare un passo avanti e che l’occasione giusta è Mps”. 

Le prossime settimane saranno scandite dalla trattativa in Intesa Sanpaolo sull’armonizzazione dei lavoratori provenienti da Ubi, trattativa che riveste grande importanza per First Cisl. Anche perché va ad inserirsi in una fase di profondi cambiamenti nel mondo bancario. Non solo tra i gruppi grandi e medi, rappresentanti da Abi, ma anche nel credito cooperativo si nota un certo fermento. Colombani ha sottolineato la grande attenzione che First Cisl riserva alle Bcc, cui dedicherà un evento il 23 marzo. L’idea di fondo è che la riforma varata nel 2016 ha sostanzialmente disatteso le aspettative di chi l’ha promossa. È necessario, quindi, pensare ad una riforma della riforma, se si vogliono preservare le radici – economiche, sociali e morali – del credito cooperativo e al tempo stesso introdurre i cambiamenti che servono a rilanciarne la presenza e la funzione sociali nei territori. 

L’ultimo sguardo è alla cronaca, alle sentenza con cui la Corte Ue ha “bocciato” la Commissione per il no al salvataggio di Tercas attraverso il Fitd; una soluzione che Bruxelles – sbagliando, ora è nero su bianco – aveva stoppato adducendo la motivazione del ricorso agli aiuti di Stato. “Quella decisione, come abbiamo più volte sottolineato, ha inferto un duro colpo al sistema bancario italiano. È sufficiente ricordare – ha concluso Colombani – le perdite riportate successivamente da tanti risparmiatori nel crack delle quattro banche risolte nel 2015 e i conflitti che ne sono seguiti con i lavoratori di quegli istituti, spesso trascinati in tribunale – e quasi sempre assolti, fortunatamente – per colpe che non erano loro”.