“Bloccando l’intervento del Fitd a favore di Tercas, e di conseguenza impedendo anche il salvataggio di Etruria, Banca Marche, Carife e Carichieti, la Commissione europea ha tradito non solo i risparmiatori, i lavoratori delle banche coinvolte e le economie locali, ma anche quello stesso principio di sussidiarietà che è alla base della carta comunitaria: è evidente che ci aspettiamo che chi si è reso protagonista di quelle scelte nefaste tragga le necessarie conseguenze anche sul piano risarcitorio a ristorno della clientela tradita, nonché dei lavoratori che hanno dovuto cessare l’attività e di quelli immotivatamente chiamati in giudizio”: è quanto ha affermato il segretario generale di First Cisl, Riccardo Colombani, nel corso dei lavori del consiglio generale del sindacato – riunito a Castelnuovo del Garda per l’approvazione della piattaforma di rinnovo del contratto nazionale – in merito alla decisione della Corte di Giustizia europea che ha ritenuto erronea la decisione con la quale nel 2015 l’Antitrust Ue giudicò aiuto di stato le misure a favore di Tercas.
“Temiamo – aggiunge Colombani – che si continui a sottovalutare la gravità delle conseguenze che le svendite frettolose degli Npl, di fatto anch’esse indirettamente imposte dall’arbitraria decisione della Commissione Ue, hanno provocato non solo all’occupazione bancaria, falcidiata dalle crisi aziendali, ma anche all’occupazione dei territori italiani, per il grande numero di imprese cui è stato impedito il rilancio e dunque il ritorno in bonis: era invece evidente che quelle cessioni massive di crediti si potessero evitare, destinando le rilevanti plusvalenze derivanti dalla loro gestione paziente, come allora propose First Cisl, al risarcimento dei risparmiatori e alla salvaguardia dell’occupazione, senza nessun aggravio di spese per le casse dello Stato”.