Avvenire, scure Unicredit su Italia, Cisl e First Cisl, tagli irresponsabili

“La scure di Unicredit: 8mila posti e 500 filiali”: questo il titolo di Avvenire sul piano industriale di UniCredit denominato “Team23”. Firma l’articolo Cinzia Arena che scrive: “Unicredit punta sulla restituzione del capitale agli azionisti, anche tramite buyback (vale a dire il riacquisto delle azioni) e sul taglio dei costi nel nuovo piano 2020-23, allontanando le voci su una possibile fusione con altri grandi istituti di credito europeo”.

Avvenire fornisce le fredde cifre di un pesante piano di ristrutturazione: “Gli 8.000 tagli del personale Unicredit si concentreranno soprattutto in Italia, Germania e Austria, dove il personale verrà ridotto complessivamente del 21% e verrà chiuso il 25% delle filiali. Il nostro Paese appare destinato a sostenere la parte più consistente degli esuberi: degli 1,4 miliardi di euro di costi di integrazione stimati perla loro gestione, infatti, 1,1 miliardi riguarderanno il Bel Paese. A conti fatti si parla di circa 5.500-6.000 dipendenti in meno e 450 filiali in chiusura”.

Il quotidiano riporta le dichiarazione dell’amministratore delegato di Unicredit Mustier che annuncia: «Stiamo iniziando ora le trattative con i sindacati. Sono 8mila tagli, non diamo dettagli su dove verranno fatti. Nel piano precedente abbiamo agito in modo molto socialmente responsabile e continueremo a farlo». Considerazioni che si scontrano con la posizione di sindacati. Parla di tagli irresponsabili la segretaria generale della Cisl, Annamaria Furlan per la quale «il piano industriale così com’è non può nemmeno essere preso in considerazione». Fra i primi ad intervenire il segretario generale di First Cisl, Riccardo Colombani che definisce “Team23” di UniCredit «uno schiaffo ai lavoratori a esclusivo vantaggio del capitale».