Ubi Banca esternalizza e la protesta dilaga, in piazza sindacati e dipendenti

In otto città italiane, dove Ubi Banca è presente, si è levato il coro di protesta dei lavoratori contro le esternalizzazioni annunciate dall’istituto di credito. Vasta la copertura all’azione di protesta. Il Giornale di Brescia, nella sua versione on line, titola “I lavoratori di Ubi Banca: No alle esternalizzazioni”. “Esternalizzazione Ubi Banca: presidio dei lavoratori in piazza del Popolo”, scrive invece ViverePesaro.  Il titolo di TorinoToday punta alle cifre dei possibili tagli “UBI Banca lavoratori in corteo per le vie del centro: 200 posti a rischio, 40 in Piemonte”. Di situazione incerta scrive anche Cronache maceratesi: “Ubi Banca,  sit-in dei lavoratori: il nostro futuro è a rischio”. Bergamo News evidenzia la massiccia adesione alla manifestazione orobica: “Esternalizzazione Ubi, grande partecipazione alla protesta dei dipendenti”.

“Manifestazione unitaria dei bancari del gruppo Ubi – si legge sul Giornale di Brescia – questa mattina davanti alla sede di via Cefalonia. Sul piatto c’è la determinazione di Ubi nel proseguire con il percorso di esternalizzazione di lavorazioni (e lavoratori) dalla società consortile del gruppo Ubi Sistemi e Servizi verso aziende che non applicano il contratto dei bancari. E con numeri non da poco: si parla di quasi 200 lavoratori, tra dipendenti e distaccati da Ubi Banca”.

“Una scelta – sottolinea la versione on line del quotidiano bresciano – sulla quale i sindacati Fabi – First Cisl – Fisac Cgil – Uilca – Unisin hanno più volte espresso la propria contrarietà, ribadendo la necessità di ulteriori approfondimenti dei profili di legge e di CCNL dell’operazione, sia riguardo al ramo d’azienda che alle attività ricomprese nell’area contrattuale.  Per i sindacati, infatti, l’operazione sarebbe «in contrasto con il tenore delle relazioni sindacali, tradizionalmente positivo in Ubi» e «non coerente con l’impegno assunto con precedenti intese dalle parti, volto a consentire che la gestione dei processi di riduzione di organico previsti dal piano avvenga mediante soluzioni interne al Gruppo».

Ulteriore elemento di contrarietà è rappresentato per le organizzazioni sindacali dalla tempistica scelta dall’azienda per l’invio delle informative, pervenute alla vigilia della prossima sospensione dei lavori e durante la trattativa per il rinnovo del Contratto nazionale. Ora, ad un mese e mezzo di distanza dall’incontro con i vertici del gruppo, hanno chiamato dunque a raccolta i lavoratori, ribadendo di ritenere la decisione unilaterale di Ubi «un vero e proprio attacco all’area contrattuale».

Bergamo News rilancia le dichiarazioni di Eliana Rocco, coordinatrice First Cisl del gruppo Ubi Banca: “Il momento che stiamo attraversando a livello economico è particolarmente complesso. Come parte sociale di questo sistema siamo molto preoccupati di assistere a operazioni al di fuori di pani industriali in continua evoluzione. I lavoratori hanno il diritto di conoscere cosa succederà al loro lavoro, quali sono le attività strategiche e, soprattutto, quali sono le opportunità, in termini di risorse e di occupazione, che l’ossessiva contrazione dei costi produce. Le esternalizzazioni sono scelte aziendali giustificate da obiettivi che premiano, prevalentemente nel breve, solo una parte degli stakeholder. Oggi in piazza – conclude Rocco – i lavoratori hanno manifestato il proprio dissenso, sottolineando con il rumore delle loro richieste il silenzio assordante dell’azienda”.