Esternalizzazioni Ubi Banca, no da sindacati e lavoratori, protesta in 8 città

La volontà di proseguire nel processo di esternalizzazioni non vede favorevoli sindacati e lavoratori di Ubi Banca. Vasta la copertura dei giornali sull’azione di protesta che toccherà vari territori nei quali l’istituto di credito è presente. Il Giornale di Brescia titola “Ubi Banca, la protesta dei lavoratori: No alle esternalizzazioni”, “Ubi esternalizza servizi, protesta dei lavoratori” rincara L’Eco di Bergamo. Più di dettaglio il titolo de La Guida: “Ubi esternalizza assegni e bonifici”.

“Fabi, First Cisl, Fisac Cgil, Uilca, Unisin – scrive il quotidiano bresciano – hanno più volte espresso la propria contrarietà, ribadendo la necessità di ulteriori approfondimenti dei profili di legge e di Ccnl dell’operazione sia riguardo al ramo d’azienda che alle attività ricomprese nell’area contrattuale. Per i sindacati, infatti, l’operazione sarebbe «in contrasto con il tenore delle relazioni sindacali, tradizionalmente positivo in Ubi» e «non coerente con l’impegno assunto con precedenti intese dalle parti, volto a consentire che la gestione dei processi di riduzione di organico previsti dal piano avvenga mediante soluzioni interne al Gruppo”.

Per i sindacati, scrive Alessandra Pizzaballa su L’Eco di Bergamo, la decisione di Ubi Banca è “un palese attacco all’area contrattuale, in un momento di rinnovo del contratto nazionale. Per questo hanno lanciato una grande protesta, accompagnata da momenti assembleari, nelle otto piazze italiane coinvolte dalle cessioni: Bari, Bergamo, Brescia, Chieti, Cuneo, Jesi, Milano e Pesaro”.

Per Fabi, First Cisl, Fisac Cgil, Uilca e Unisin si tratta di “iniziative prive di logiche economico-commerciali, che mettono a rischio la tenuta occupazionale del settore del credito. Vengono toccati a macchia di leopardo e senza logica, uffici piccoli e grandi e si inizia ad esternalizzare pezzi di lavorazione prettamente bancaria, non solo attività satellitari”.

Su La Guida l’autore dell’articolo, Massimiliano Cavallo, riporta nel dettaglio il piano di esternalizzazioni varato da Ubi Banca che “cederà ad Accenture le mansioni di cassa centrale, assegni, bonifici, corporate banking interbancario, tributi e previdenza, trasferimento servizi di pagamento, carte e attivazione e cancellazione ipoteche e a BCube l’archivio casellario e le spedizioni. Coinvolgendo almeno 130 lavoratori dislocati negli otto poli del Gruppo che avrà così una riduzione dell’organico. “ I dubbi del sindacato – scrive ancora Massimiliano Cavallo – sono tanti a partire dal valore di lavoratori che vengono regalati, formati e con lunga esperienza ad operatori non bancari, dalla cessione di lavorazioni bancarie preziose e delicate, fino alla richiesta dell’economicità di queste cessioni. E la preoccupazione più grande è che questa cessione che è decisa dall’azienda sia solo l’inizio di un’esternalizzazione da continuare su altri settori”.

L’eco di Bergamo riporta che dal 19 settembre partirà una trattativa azienda-sindacati che si protrarrà fino al 5 ottobre. Sul quotidiano orobico interviene Eliana Rocco, coordinatrice First Cisl del gruppo Ubi: «Siamo molto preoccupati di assistere a operazioni al di fuori del perimetro di piani industriali in continua evoluzione. I lavoratori hanno il diritto di conoscere cosa succederà al loro lavoro, quali sono le attività strategiche e, soprattutto quali sono le opportunità, in termini di risorse e di occupazione, che l’ossessiva contrazione dei costi produce”.