First Cisl, salvare Carige si può, strada c’è, Foc e banche unite nell’azione

Della crisi di Carige e della proposta di salvataggio lanciata da First Cisl si occupa il sito “Cronache di” che dedica alla vicenda un articolato servizio dal titolo “Carige, la proposta della Cisl: le banche siano impact investors”. Firma l’articolo Laura Carcamo che scrive: “Per il rilancio di Carige serve che le banche che hanno sostenuto il bond del Fondo interbancario di tutela dei depositi (Fitd) per mettere in sicurezza l’istituto di credito ligure diventino “impact investors”. Insieme ai lavoratori che potrebbero investire le somme che giacciono inutilizzate nel Fondo per l’Occupazione”.

La proposta formulata dal segretario generale di First Cisl, Riccardo Colombani ha il duplice obiettivo di salvare Banca Carige e rilanciarla. “Proprio mentre continua il dialogo tra il Fitd e il fondo americano Blackrock – scrive Cronache di – e manca meno di un mese al 17 maggio, la scadenza della proroga concessa dalla Bce per presentare un’offerta vincolante proprio su richiesta del colosso Usa, rimasto ormai unico vero pretendente a rilevare il controllo della banca ligure”.

“Il presidente dell’Abi Patuelli – interviene Riccardo Colombani – sostiene che i 320 milioni erano un prestito e non una liberalità. Ma alcune banche hanno azzerato a bilancio il loro versamento allo Schema Volontario del fondo”.

Il quotidiano online cita la ricerca elaborata dall’ufficio studio di First Cisl che fotografa quanto successo “Intesa ha portato a zero i 65 milioni investiti, lo stesso ha fatto il Banco Bpm coi suoi 27,6 milioni. Azzerati anche i 6,6 milioni di Mediolanum, i 5,3 Popolare di Sondrio e i 4,4 di Creval. Mentre Ubi ha svalutato del 90% i suoi 24,4 milioni, riducendoli ad appena 2,4”.

“Tra le grandi banche – fa notare ancora Colombani – Unicredit ha resistito alla tentazione di azzerare l’investimento, rettificandolo del 30% da 53 a 37,3 milioni. Mentre Mps riporta a bilancio un’esposizione verso lo Schema Volontario del FITD per 14,5 milioni a fronte dei 15 investiti. Sono solo del 4% anche le svalutazioni di Bper e Banca Generali, che avevano dato rispettivamente 13,9 e 2,3 milioni. Mentre Fineco ha fatto scendere il valore del 30%, da 9,5 a 6,7 milioni. Ora le banche sembrano aver paura della conversione in azioni e dunque annunciano di aspettarsi che Blackrock, formulando un’offerta per Carige, dia loro di ritorno i soldi. Lasciando però scoperti i lavoratori, le imprese clienti e le comunità locali. Non ci piace per niente”.

Di fronte a questi dati, evidenzia Laura Carcamo, “L’attesa del sindacato era invece che i banchieri si preoccupassero non già di recuperare frettolosamente il finanziamento a Carige, quanto delle ricadute sui territori, sulle economie locali e sull’occupazione”.

Per First Cisl rilanciare Carige invece si può e questa è la strada: “Investire in parte o in tutto il tesoretto inutilizzato dei 165 milioni versati al Foc dai lavoratori”. E “se le banche, che già hanno preteso da Carige l’esorbitante tasso di interesse del 16%, vogliono proprio fuggire dalle proprie responsabilità” secondo il sindacato “possono cedere le loro quote di bond ai lavoratori bancari e magari a quelle realtà sociali che siano anch’esse disponibili a un investimento di lungo periodo. Capace di generare un favorevole impatto sociale prima di un rendimento finanziario”.