“Liguria, 127 Comuni senza una banca «Adesso stop ai tagli»” titola Il Secolo XIX. Analizzando il report di First Cisl, il giornalista Alberto Quarati, che firma l’articolo, scrive che “tecnologia, taglio dei costi e progressivo invecchiamento e spopolamento delle aree interne stanno facendo chiudere filiali bancarie in tutta Italia, che oggi conta 3.200 comuni senza uno sportello”.
“Dall’analisi dell’Osservatorio Fiba della First Cisl, le banche hanno tagliato 600 sportelli dall’inizio del 2023 e così i comuni privi di una presenza bancaria sono saliti al 41,1% del totale mentre un altro 24% ha solo una banca (…) Sulla carta – osserva il quotidiano genovese – la Liguria è leggermente messa meglio, anche se lo sbilanciamento della popolazione sulla costa rispetto all’entroterra rivela contrasti profondi sul territorio. In particolare, su 1,5 milioni di abitanti, sono 116mila quelli che in Liguria vivono in un comune senza sportello bancario e il 42% di queste persone (48mila) si trova in questa condizione da dopo il 2015. Su 162mila imprese sono invece 7.000 quelle che risiedono in un comune senza sportelli bancari. Ogni 100mila abitanti ci sono 38 sportelli bancari (contro i 36 della media italiana), e il 51% della popolazione usa l’internet banking (48% media Italia). Su 234 comuni liguri, quelli senza una banca sono 127, di cui 101 non avevano uno sportello già prima del 2015, mentre dal 2021 le filiali chiuse sono due: uno sportello l’anno, tutto sommato poco, ma non si può dormire sugli allori”.
Il Secolo XIX rilancia le considerazioni del segretario generale First Cisl, Riccardo Colombani, il quale “segnala infatti che i territori più presidiati sono quelli in cui sono radicati i piccoli istituti di credito. Realtà che in Liguria sono quasi inesistenti, visto che le poche banche locali sono state assorbite dai grandi gruppi bancari nazionali. Il comune più popoloso senza nemmeno una banca è Quiliano (6.900 abitanti), anche se va detto che questo si trova in un contesto urbanizzato e poco distante da realtà regionali importanti come Savona o Vado Ligure. Diversa invece la situazione per comuni come Stella (che sfiora i 3.000 abitanti) o Avegno (2.500) che invece si trovano in situazioni più isolate. Dal 2015 a oggi, la banca che ha chiuso più sportelli è stata la Carige (16), seguita da Intesa Sanpaolo (7), e poi una filiale a testa tra Banco Bpm (che è testa a testa con Intesa per presenza sul territorio ligure), Carispezia e Ubi Banca. Mettendo in rapporto popolazione, imprese e superficie, Imperia risulta la provincia più desertificata sotto il profilo bancario nella regione (79esimo posto su 107 province italiane), La Spezia quella nella posizione migliore (33esima), seguita da Genova (44esima) e Savona (75esima)”.
Il giornalista Alberto Quarati si sofferma poi su quella che definisce una “curiosità a livello italiano: le persone che vivono in comuni senza banche sono 4,3 milioni; in Spagna e Francia viene utilizzato l’internet banking più che in Italia (quasi il 70% della popolazione in entrambi i casi), ma gli sportelli ogni 100mila abitanti sono 41 nella penisola Iberica e 53 Oltralpe (…) Della desertificazione bancaria se ne è occupato anche il presidente della Repubblica Sergio Mattarella all’assemblea di Federcasse cui ha voluto proprio portare i ringraziamenti per la funzione non solo economica ma anche sociale del credito cooperativo.
Il segretario generale di First Cisl Liguria, Fabrizio Mattioli, dice a Il Secolo XIX: «L’analisi di First Cisl evidenzia che la desertificazione bancaria anche per la nostra regione continua in maniera profonda, e quindi è ancora più necessario che uno dei temi del rinnovo del contratto nazionale del credito abbia tra i punti fondamentali un patto forte per l’occupazione, che possa invertire la drastica riduzione degli organici che ha come conseguenza diretta la chiusura delle filiali e l’abbandono di molti territori del nostro Paese».
Qui i dati di sintesi e i grafici descrittivi del fenomeno di desertificazione bancaria in Liguria
Qui tutti i dati e i grafici descrittivi della desertificazione bancaria in Italia, a cura di Fondazione Fiba