L’Unione Sarda, Banco di Sardegna in Bper, First Cisl per la tutela del lavoro

L’imminente acquisizione del Banco di Sardegna da parte di Bper allarma First Cisl per le ricadute dell’accorpamento previsto per l’8 febbraio. “L’Unione Sarda” si occupa dell’operazione con un servizio dal titolo “Banco di Sardegna, la Bper acquisisce anche il restante 49%”.

A firmare l’articolo è Cristina Cossu che riporta le preoccupazioni del segretario di First Cisl in Bper Tonino Usai: “Non ci hanno presentato ancora niente, ma è abbastanza normale dato che si tratta di informazioni sensibili. Certo è, comunque, che da un lato la Fondazione deve ‘vendere’, dall’altro tutto il sistema bancario sta andando verso una semplificazione e un cambiamento. Dunque, ci aspettiamo che questa operazione venga formalizzata nel prossimo cda. Il piano industriale è già scaduto da tempo, l’8 febbraio attendiamo il nuovo”.

I timori, fa notare “L’Unione Sarda” nascono “dal fatto che con il piano 2015-2017 sono state chiuse 96 filiali del Banco nell’Isola e nel resto d’Italia”. E proprio questo precedente fa alzare la soglia dell’attenzione a Tonino Usai che continua auspicando “che questa volta non succedano le cose che di solito accadono quando ci sono aggregazioni. La chiusura di sportelli fa sì diminuire i costi fissi, ma fa perdere clientela e riduce il volume d’affari; l’abbandono del territorio incide negativamente sul piano sociale ed economico. Ci vuole l’impegno a sostenere le famiglie e le imprese dell’Isola. Non ci possiamo permettere di perdere ancora forza lavoro, facciamo i pensionamenti e assumiamo forze fresche, serve un ricambio generazionale. Servirebbe un progetto, che preveda anche agevolazioni per gli istituti di credito che investono nei piccoli centri in via di spopolamento, ma non mi aspetto tanto, finora la politica si è agitata soltanto in occasione dei rinnovi dei consigli d’amministrazione”.