Banco di Sardegna cede le sue azioni di Numera a Nexi. Dura la reazione dei sindacati

Le Segreterie territoriali e provinciali di Sassari di Fabi, First Cisl, Fisac Cgil, Uilca e Unisin sono intervenute sulle dimissioni del presidente di Numera Spa, Antonio Capitta. “Come riportato su La Nuova Sardegna del 19 novembre 2022 – scrivono i sindacati in una nota stampa –  (Capitta, ndr) ha lasciato la carica ricoperta in quell’azienda dopo aver espresso voto contrario all’operazione con cui il Banco di Sardegna cede a Nexi Spa la totalità della partecipazione azionaria nella stessa Numera Spa.”

“Nonostante la posizione di contrarietà espressa dall’ormai ex presidente di Numera giunga evidentemente in forte ritardo rispetto non solo all’annuncio ufficiale dell’operazione ma anche a comunicati dei sindacati territoriali di settore, ad articoli sulla stampa avvenuti durante l’estate scorsa e addirittura alle comunicazioni formali di avvio di procedure sindacali ufficiali che datano 30 settembre scorso, riteniamo – evidenziano ancora le organizzazioni sindacali – che tale fatto sia comunque la testimonianza più fedele delle preoccupazioni già espresse a più riprese dall’intero ambiente sindacale territoriale di settore”.

“A nostro parere, non deve trarre in inganno l’aspetto legale della cessione dell’intera quota azionaria dal Banco di Sardegna a Nexi Spa. Così potrebbe sembrare un semplice cambio di proprietà. Nei fatti, ciò che si realizza è invece lo smembramento della società, quel “carve-out” dichiarato dalla stessa Bper Banca Spa, che nei fatti comporta da un lato una diaspora di lavoratori che verranno suddivisi fra una nuova Numera, Banco di Sardegna e Bper Banca stessa e dall’altro la disgregazione di una società leader dell’informatica a Sassari, fiore all’occhiello del settore in Sardegna, con importanti connessioni a livello nazionale. Un colpo tremendo all’economia del territorio e alle sue prospettive di crescita, che comporta contestualmente una serie di operazioni, a nostro parere ambigue e che, al netto di sbandierate quanto poco chiare prospettive future, al momento proietta nell’ignoto tutta una serie di progetti in corso, con malaugurate ma più che probabili ricadute negative per l’indotto”.

Fabi, First Cisl, Fisac Cgil, Uilca e Unisin biasimano “il modo in cui l’operazione è stata progettata” ritenendola meritevole “di maggiori attenzioni da parte delle istituzioni. Riteniamo – concludono i sindacati del credito sassaresi – che la proprietà debba quantomeno procedere a fornire, formalmente, le massime garanzie e tutele a tutti i lavoratori coinvolti, loro malgrado, nell’operazione, cosi come verranno espresse da parte sindacale in sede di trattativa”.

 

Il comunicato unitario delle Segreterie territoriali e provinciali di Fabi, First Cisl, Fisac, Cgil, Uilca e Unisin