Gli Npl sono considerati “une delle sfide più importanti per la banche italiane”. Lo scrive “Milano Finanza” nella sua edizione siciliana in un articolo firmato da Antonio Giordano dal titolo “Faro acceso sugli Npl”. L’occasione è stata offerta dalla presentazione del “manifesto per la tutela del risparmio e del lavoro”, elaborato dalla Cisl e da First Cisl. L’iniziativa AdessoBanca! è stata presentata martedì scorso nella Sala “Terrasi” della Camera di Commercio Palermo.
“Le banche italiane – scrive il quotidiano economico – dovranno confrontarsi con l’ammontare dei crediti deteriorati. Una montagna di 400 miliardi di euro, una parte della quale è già stata venduta a società straniere. Un passaggio sul quale First Cisl ha battuto “perché spesso, dietro la cessione di un credito deteriorato, potrebbero esserci comportamenti non corretti”. Una eventualità che è stata denunciata dal segretario generale Giulio Romani. “In una terra a forte rischio usura l’obiettivo che ci siamo dati con l’Adiconsum è di aprire sportelli decentrati in tutta Italia dove potere raccogliere le segnalazioni”.
“Il rischio di usura diventa un allarme ancora più concreto – prosegue Milano Finanza – se si considerano i dati sulla permeabilità al fenomeno elaborati dall’Eurispes che in una scala da 1 a 100 vedono tre province siciliane ai primi sei posti: Crotone: 96,8; Siracusa: 91,9; Foggia: 86,1; Trapani: 85,6; Vibo Valentia: 82,1 e Palermo: 81,9”.
AdessoBanca! ha rilanciato a Palermo “il voting trust dei piccoli azionisti con lo scopo di esercitare il voto nelle assemblee. I meccanismi di controllo per liberare i lavoratori dalle pressioni commerciali e fare educazione finanziaria. La verifica e il l’imposizione di un limite agli stipendi dei top manager fino alla previsione del reato di disastro bancario e alla creazione di una Superprocura unica dei reati finanziari. Su questa ultima proposta si stanno riconoscendo quasi tutti i gruppi politici della Commissione d’inchiesta sulle banche”.
“Le banche devono cambiare il suo modo di essere recuperando il valore degli articoli 41 e 47 della Costituzione. Negli ultimi tre anni – ha proseguito Romani – gli istituti di credito italiani hanno svenduto 115 miliardi di Npl. Il 48% è andato a società internazionali, il 24% agli americani. Migliaia di imprese e di famiglie in difficoltà sono esposte al rischio di speculazioni e perfino di potenziali abusi”.