“Il lavoro è partecipazione”, Annamaria Furlan su Avvenire

“La partecipazione è per il nostro sindacato, laico, ma ancorato alla dottrina sociale cristiana, soprattutto educazione alla solidarietà. Quando lottiamo per salvare le imprese in crisi, per difendere l’occupazione, per difendere il potere di acquisto di salari e pensioni, per garantire ai giovani un lavoro stabile e una pensione dignitosa mettendoli al riparo dal rischio di una vecchiaia in povertà assoluta, noi partecipiamo ad una dimensione collettiva che condivide e testimonia valori, condizioni sociali, interessi, speranze”: è quanto ha dichiarato Annamaria Furlan in un suo intervento pubblicato sulle pagine dell’Avvenire. “L’efficacia dell’azione sindacale e di rappresentanza – ha aggiunto – è possibile soltanto nella dimensione collettiva, non individuale, come invece teorizza qualcuno con una visione miope dell’azione e del ruolo dei corpi intermedi”.

L’intervento della leader della Cisl è ospitato sul quotidiano cattolico nell’ambito delle iniziative propedeutiche alla 48^edizione della “Settimana sociale” dei cattolici italiani in programma a Cagliari dal 26 al 29 ottobre, il cui tema quest’anno è chiaro già dal titolo:  ‘Il lavoro che vogliamo. Libero, creativo, partecipativo e solidale. Attraverso il lavoro, lo sviluppo dell’Italia e la crescita dell’Europa’.

“[…] lo strumento della partecipazione è anche la base e la garanzia di una vera democrazia, il modello economico vincente per poter contrastare le distorsioni della globalizzazione della produzione, dei mercati, della società”, prosegue Furlan.

“Per competere anche il nostro Paese deve elevare la qualità complessiva dei prodotti e dei servizi.  Per questo bisogna riconoscere ai lavoratori un eguale protagonismo nelle scelte generali e particolari. La nostra battaglia per ottenere relazioni sindacali sempre più partecipate mira a questo risultato. Non solo puntiamo con i contratti a individuare le adeguate procedure di decisione sui processi produttivi o sui servizi, ma intendiamo garantire la partecipazione dei lavoratori nei luoghi alti delle decisione imprenditoriale”.

L’articolo è anche disponibile on line sul sito del quotidiano.