Avvenire rilancia studio Fondazione Fiba, il risparmio privato per alimentare un Fondo d’investimento al servizio della crescita inclusiva e sostenibile

Un Fondo d’investimento nazionale al servizio dell’economia reale. Avvenire rilancia uno studio della Fondazione Fiba che ritiene importante coinvolgere il risparmio privato per favorire la transizione verde italiana. “I tragici avvenimenti delle ultime settimane – si legge sul quotidiano romano – non fanno che confermare quanto già attestato nella premessa del Piano nazionale di ripresa e resilienza circa il fatto che l’Italia è uno dei Paesi più vulnerabili ai cambiamenti climatici. Per questo il Piano ha dedicato alla cosiddetta ‘rivoluzione verde transizione ecologica’” una specifica missione, per la quale ha stanziato l’importo più rilevante (68,6 miliardi)”.

Avvenire rimarca come il rischio climatico sia “al centro dell’agenda internazionale da almeno un trentennio, e c’è ormai ampia convergenza sul fatto che lo stesso richiede una mobilitazione di risorse di così ampia portata da rendere necessario un forte coinvolgimento, a tutti i livelli, del sistema finanziario globale, europeo e nazionale. Ma tutte le iniziative poste in essere dalle autorità per orientare il sistema finanziario verso il sostegno alla transizione verde sono ancora agli albori, e l’immediata implementazione di determinate misure potrebbe anche presentare un problema di sostenibilità per il sistema finanziario stesso”.

Lo studio della Fondazione Fiba

Per quel che riguarda l’Italia il quotidiano nazionale rimarca quanto non sia “pensabile che tramite la tradizionale attività di intermediazione creditizia e assicurativa si possa generare quello ‘choc da investimenti verdi’ che è necessario per alimentare lo sviluppo sostenibile di cui l’Italia ha assoluta necessità: è quindi necessario il ricorso al risparmio privato, che è una nostra grande risorsa attraverso la costituzione di un Fondo di investimento nazionale nell’economia reale (Finer) che abbia le caratteristiche tipiche di queste categorie di investimenti con l’aggiunta di una garanzia sul rimborso integrale del capitale che potrebbe renderlo oltremodo appetibile per una larga fascia di risparmiatori privati”.

Queste sono le risultanze che emergono “dal recente studio della Fondazione Fiba, ‘Il ruolo della finanza nella transizione verde italiana – una proposta per il coinvolgimento del risparmio privato’. Lo studio – come si legge ancora su Avvenire – parte dall’analisi del cambiamento climatico come priorità internazionale a partire dal ‘Summit della terra’ di Rio de Janeiro del giugno del 1992, e si concentra poi sull’attività svolta dalla Bce e dalle altre autorità bancarie”.

“Vengono analizzate quindi le dinamiche, le consistenze e l’allocazione del risparmio degli italiani, che è l’ottavo posto del mondo – in linea con la dimensione del nostro Pil – per definire le possibili caratteristiche di uno strumento innovativo di finanza sostenibile verso il quale è lecito pensare che ci possa essere un atteggiamento favorevole da parte dei risparmiatori, come si deduce da recenti indagini sviluppate nel campo dell’educazione finanziaria”.

“L’obiettivo proposto è di raccogliere con il Finer dai 70 ai 100 miliardi di euro, più che raddoppiando l’importo stanziato dal Pnrr. Il Fondo potrebbe essere gestito dalla Cassa depositi e prestiti – evidenzia in conclusione di servizio Avvenire – con forme di partenariato pubblico-privato, contributi a progetti d’investimento, prestiti o garanzie con scopo comune con il Pnrr di trasformazione del nostro sistema economico, di affrontare i perduranti divari territoriali e di favorire l’inclusione. Il Finer sarebbe quindi anche uno strumento di concreta partecipazione, coerente con il dettato costituzionale ed in particolare con i precetti espressi nell’articolo 47”.

 

Lo studio della Fondazione Fiba in cui viene illustrato il Finer:Il ruolo della finanza nella transizione verde italiana – Una proposta per il coinvolgimento del risparmio privato”