Banche venete, la denuncia di First Cisl sulla stampa del Nordest

I quotidiani del Nordest Il Mattino di Padova, La Nuova Venezia, Corriere delle Dolomiti e La Tribuna di Treviso hanno dedicato ampio spazio all’allarme lanciato da Giulio Romani, segretario generale di First Cisl, sui lavoratori delle ex banche venete esclusi dal “salvataggio” di Intesa Sanpaolo.

“Esuberi ex popolari l’allarme First-Cisl: «A rischio in 900»” titolano le quattro testate.

“Ci sono già circa 750 dipendenti ex Bpvi e Veneto Banca – si legge – pronti allo scivolo pensionistico, secondo gli accordi intercorsi al tavolo sindacale di luglio con Intesa SanPaolo. Si deve arrivare a mille, ma la scadenza per l’adesione al fondo è il 18 settembre, e c’è ottimismo. A questa “sorte” certa, si contrappone però l’incertezza per altri 900 bancari. Il tema lo solleva la First-Cisl e il suo segretario Giulio Romani che somma i posti a rischio nelle società ex popolari non entrate nel perimetro di Intesa, quindi verso la cessione o la liquidazione in bad bank, con 200 contratti Intesa a termine che potrebbero non essere rinnovati, come ha scritto «Il Sole 240re». Due temi, dunque, aperti su cui, ad oggi, non ci sono decisioni certe. «Non vogliamo neppure pensare che una così imponente operazione di solidarietà nazionale come il salvataggio delle banche venete possa comportare il rischio che 900 persone perdano il loincertezza sul loro futuro. Siamo consapevoli che i commissari liquidatori siano tenuti ad avere comportamenti che garantiscano la tutela dei creditori e che, pertanto, il loro lungo silenzio vada riferito a doveri di riservatezza ma al contempo pensiamo che sia necessario dare conto ai lavoratori, creditori morali oltre che economici di quelle imprese, di ciò che li attende». Le società non rilevate da Intesa comprendono 684 lavoratori (dati di bilancio 2016). La componente maggiore è costituita dai 481 dipendenti di Bim e delle sue controllate italiane Symphonia Sgr, Bim Fiduciaria e Bim Insurance Brokers. A cui si aggiungono: Apulia Prontoprestito (41), Claris Leasing (29), Claris Factor (26), Apulia Previdenza (25) e Immobiliare Italo Romena (7). E per l’ex Bpvi società Immobiliare Stampa (32 dipendenti), Farbanca (28), PrestiNuova, Nem Sgr e BpVi Multicredito (15 complessivi). «Per i 200 tempi determinati passati a Intesa con- clude Romani non vogliamo credere che il valore Il segretario Cisl Giulio Romani Già 750 hanno aderito al fondo pensione, ma ci sono 200 contratti a scadenza e 684 bancari verso la bad bank ro lavoro ed è quanto non intendiamo permettere che accada per i 200 tempi determinati che Intesa non pare intenzionata a confermare e per i quasi 700 dipendenti delle 14 società di Veneto Banca e Popolare Vicenza ora in liquidazione» scrive il segretario generale di First Cisl. «I lavoratori delle aziende in liquidazione aggiunge Romani -vivono da mesi nella più totale del salvataggio venga intaccato da una fetta di nuova disoccupazione giovanile, togliendo il lavoro a chi lo aveva, seppure precario. Sarebbe una vergogna se nel naufragio delle venete, a quelli che non hanno potuto salire sulle scialuppe si dovessero aggiungere quelli buttati a mare per alleggerire le scialuppe stesse».”