“Undici comuni senza banca. Dal 2015 ad oggi nella Marca (provincia di Treviso, n.d.r.) le filiali sono passate da 548 a 351. Bcc in controtendenza, ma il bilancio resta in negativo”; così titola la prima pagina de La Tribuna di Treviso che offre un’ampio servizio, a firma di Fabio Polloni, sulla desertificazione bancaria nella provincia trevigiana a partire dai dati dell’ultimo aggiornamento trimestrale dell’Osservatorio sulla desertificazione bancaria di First Cisl.
“Ottimizzazione dell’assetto territoriale lo chiamano gli istituti di credito. Per i clienti è ben diverso: significa rimanere senza banca. In meno di dieci anni, nella Marca ha chiuso oltre una filiale su tre. La desertificazione degli sportelli continua, e ora salgono a 11 i comuni della nostra provincia senza più nemmeno una filiale”. Il numero è destinato presto ad aumentare – sottolinea l’articolo – per l’annunciata chiusura ad Arcade dell’ultimo presidio bancario del territorio, quello di Intesa Sanpaolo, portando quindi a 351 le filiali bancarie della provincia di Treviso.
“La strategia di chiudere le filiali – prosegue – nasce da un motivo economico. Da anni ormai gli istituti di credito spingono verso la digitalizzazione dei servizi in sostituzione di quelli tradizionali allo sportello: l’home banking costa meno, non ci sono di mezzo affitti da pagare e i costi del personale si riducono drasticamente. Anche il processo di fusione e concentrazione bancaria in atto gioca a favore delle chiusure”. Un’inversione di rotta si assiste nel settore del credito cooperativo che vede “piani industriali che prevedono il rafforzamento della propria presenza territoriale e l’apertura di nuove filiali. Ma il saldo complessivo del sistema, lo dicono i numeri, resta in rosso e continua a peggiorare”.
Il servizio contiene una lunga intervista a Francesco Orrù, segretario generale della Cisl di Treviso e Belluno, che afferma come il tema della desertificazione sia “collegato direttamente a quello dell’attrattiva dei territori”. “Meno servizi bancari – evidenzia Orrù – vuol dire capacità di rilancio del territorio più lenta, e anche problemi di tenuta sociale, con rischio di abbandono da parte di imprese e cittadini dei piccoli comuni e delle piccole comunità che rimangono scoperte, senza sportelli”, rimarcando in particolare come “la presenza capillare sia fondamentale per le imprese: per la loro crescita, per il rilancio”. Il segretario provinciale spiega come l’esclusione delle persone più fragili e svantaggiate sia collegata alla mancanza di una alfabetizzazione digitale adeguata, per cui “come Cisl, riteniamo che un percorso chiave debba prevedere formazione e informazione, attivandoci in prima persona per un l’alfabetizzazione digitale”. Orrù propone quindi la creazione di convenzioni per mettere il sistema bancario maggiormente a servizio delle comunità locali, mediante il contributo delle istituzioni: “Sembra più importante la grande finanza che la natura per la quale le stesse banche sono nate, ovvero per essere presenti sul territorio. Questo è uno dei temi chiave del perché il nostro territorio non è più attrattivo”, conclude il segretario Cisl.
Ampio spazio viene anche riservato alle considerazioni di Antonella Primizia, segretaria generale First Cisl Belluno Treviso, che ribadisce la necessità di accompagnare con un programma di alfabetizzazione digitale i clienti, soprattutto quelli anziani, infatti “preparare un quindicenne è ben diverso da un over 65”. In questo senso, non solo le istituzioni, ma le stesse banche dovrebbero diventare parte attiva: “Chiudi lo sportello? Investi nella diffusione della cultura digitale bancaria, dobbiamo essere vicini al tessuto sociale, con reinvestimento degli utili”. Dal punto di vista sindacale, sottolinea Primizia, “è anche un problema occupazionale, quello della chiusura degli sportelli. Oggi gli over 55 sono la maggioranza tra i dipendenti bancari, una volta gli under 35 erano il 40%, oggi non sono nemmeno un quarto”. Per questo motivo, conclude la segretaria, “noi puntiamo a sottoscrivere accordi di esodi che prevedano il rapporto di uno a uno tra uscite e assunzioni”.
Qui il report nazionale con le tabelle esplicative
Qui i dati sulla desertificazione bancaria in Veneto
Qui tutti i dati e i grafici descrittivi della desertificazione bancaria in Italia, a cura di Fondazione Fiba